Riappropriarsi del territorio è doveroso, ma va fatto sempre nel rispetto delle persone. E' questo il senso dell'intervento del presidente delle Acli Andrea Olivero che apparirà domani sul quotidiano Europa, in riferimento alla vicenda dei lavavetri di Firenze e in vista dell'appuntamento tradizionale di studi che le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani terranno i prossimi giorni ad Orvieto, proprio sul tema delle città e dell' 'abitare'.

«E' senza dubbio giusto cercare di far rispettare in ogni modo le regole che il nostro Paese si è dato - si legge nell'articolo -, ma questo non può essere distinto da un analogo impegno per dare dignità alle persone, per offrire a tutti opportunità di vita dignitosa».

«Nel caso specifico dei lavavetri - dice Olivero - la domanda da porsi è: quale misura concreta e specifica di inclusione sociale è stata prevista dall'amministrazione a fronte dell'intervento legittimo di tipo repressivo? La risposta vale il discrimine fra demagogia e rispetto della legalità. Solo allora diventa chiaro che non si cacciano i lavavetri per lavare le coscienze dei benpensanti, ma si scardina un sistema di sfruttamento, si colpiscono i gestori del racket, si offrono differenti opportunità di integrazione alle persone. Rispetto delle persone e rispetto del territorio, questa è la frontiera».

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