I risultati di una ricognizione di CSVnet su 53 Centri di servizio per il volontariato. Nell’attuale anno scolastico 8.200 studenti, con 441 docenti di 237 istituti, sono stati coinvolti in progetti promossi dagli stessi Centri e oltre 650 associazioni. “Da noi si acquisiscono competenze lavorative fondamentali”
Nell’anno scolastico 2016-2017 più di 8.200 studenti sono stati coinvolti, insieme a 441 docenti di 237 istituti, in progetti di alternanza scuola-lavoro, realizzati dalla rete dei CSV in collaborazione con 656 associazioni. È quanto emerge da una ricognizione interna svolta da CSVnet nel marzo 2017 e a cui hanno risposto 53 dei 69 CSV soci.
Un successo che non è fatto solo di numeri – anche se i dati registrano praticamente un raddoppio rispetto a quelli dell’anno precedente (nel 2015-2016 le scuole coinvolte erano 157; gli studenti poco più di 4mila; i docenti 230 e le associazioni 367). Dai risultati emerge quanto questo tema, con la progressiva applicazione della legge 107/2015 ovvero “La buona scuola”, stia facendo sì che il volontariato sia sempre più un modo per promuovere la cittadinanza attiva fra i giovani, un’occasione per loro di crescita professionale e un terreno di sperimentazione anche per le associazioni.
Entrando nel dettaglio, dei 53 CSV che hanno risposto alla ricognizione svolta tramite questionario, 47 hanno realizzato attività specifiche nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Si tratta di progetti avviati in quasi tutte le regioni e che, nel 50,9% dei casi, prevedono l’accoglienza diretta di oltre 964 studenti (pari all’11% del totale) da parte dei CSV, mentre una parte ha svolto le ore di alternanza presso le associazioni facenti parte dei progetti promossi dai Centri. Tutti gli altri studenti sono stati invece coinvolti in iniziative volte, in particolare, a informarli su questa possibilità poco conosciuta offerta dalla legge 107.
In generale, infatti, oltre ad accogliere direttamente i ragazzi, le attività realizzate dai CSV su questo tema riguardano anche l’informazione alle associazioni e alle scuole sulle opportunità legate all’alternanza scuola-lavoro (rispettivamente 77,4% e 67,9% dei Centri); l’orientamento e la connessione fra scuole ed enti non profit (64,2%), l’accompagnamento e il tutoring per l’inserimento dei ragazzi nelle associazioni (41,5%). Inoltre, in molti casi, i CSV hanno progettato insieme alle associazioni e alle scuole le attività di alternanza (58,5%), si sono occupati di formare le associazioni sull’accoglienza degli studenti (39,6%) e hanno orientato gli insegnanti sulle opportunità legate alla collaborazione con le associazioni (13,2%); infine hanno valutato le competenze acquisite dagli studenti coinvolti nei progetti di alternanza (26,4%) e realizzato attività di accompagnamento alla realizzazione di Imprese formative simulate (11,3%).
Nel 17% dei casi le attività realizzate dai CSV non sono state formalizzate mentre la maggior parte di esse ha previsto protocolli o accordi con le scuole coinvolte (57,4%), con l’ufficio scolastico regionale (21,3%) o provinciale (21,3%); infine, il 14,9% dei CSV, ha risposto che gli accordi con le istituzioni scolastiche sono ancora in via di formalizzazione oppure che sono stati stipulati solo fra scuole ed organizzazioni di volontariato (Odv).
“Dopo questi mesi di sperimentazione e alla luce dei risultati raggiunti, la rete dei CSV evidenzia ancora una volta la capacità del volontariato di essere un luogo di crescita importante per i giovani, fondamentale per il loro sviluppo come cittadini e come futuri lavoratori, – afferma Luigi Conte, consigliere di CSVnet con delega alla formazione. – Infatti, entrando in contatto con le associazioni i ragazzi possono far pratica concreta di lavoro in un ambiente ricco di valori, informale e non competitivo. E possono acquisire competenze fondamentali e spendibili poi altrove nel mondo del lavoro, come ad esempio: analizzare problemi complessi e programmare i possibili interventi da mettere in atto, comunicare e ascoltare interagendo in gruppi di lavoro, superare gli ostacoli burocratici ecc. L’incontro tra giovani e associazioni è dunque un’opportunità di crescita e sviluppo sociale da agevolare sempre di più”.