A conclusione della settimana di studio "I protagonisti dell'accoglienza" è stato presentato il manifesto politico di Ai.Bi. contro l'emergenza abbandono: un documento programmatico che racchiude le strategie da mettere in campo per promuovere a tutto tondo una cultura dell'accoglienza. Tra i temi affrontati spiccano la riforma dell'adozione internazionale, il riconoscimento del privato sociale nella gestione dell'affido, l'adozione europea e la kafala, forma di accoglienza per i bambini abbandonati nei paesi islamici.
Per quanto riguarda l'adozione internazionale l'associazione punta il dito contro l'iniquità del sistema:
oggi chi adotta un bambino straniero non gode delle stesse condizioni di chi è genitore naturale o di chi ha adottato un bambino italiano, anche se esistono misure di sostegno. AiBi propone, quindi, la creazione di un Fondo annuale destinato all'adozione internazionale - altro da quello previsto da D.P.C.M del 28/06/2006 - tramite il quale lo Stato versi agli Enti autorizzati le spese procedurali sostenuti dalle coppie.
Altro aspetto fondamentale è, secondo AiBi, l'eliminazione dei Tribunali per i minorenni dall'iter per l'idoneità adottiva: non è necessario un organo di verifica e selezione delle coppie che oltretutto rallenta l'iter adottivo mediamente di nove mesi, sarebbe sufficiente l'accompagnamento dei Servizi sociali e degli Enti autorizzati, il cui ruolo di servizio pubblico è già stato riconosciuto dalla legge in vigore.
Anche l'affidamento familiare necessita di un rilancio per favorire un'effettiva accoglienza dei minori in temporanea difficoltà familiare. Per fare ciò sarebbe fondamentale il riconoscimento del ruolo delle associazioni familiari come risorsa strategica a servizio dei minori, da parte di servizi sociali eistituzioni.
Al privato sociale dovrebbe essere assegnata, quindi, la gestione della funzione pubblica per la ricerca di famiglie disponibili all'accoglienza di minori in difficoltà familiare, proprio per il legame privilegiato che si sviluppa tra le associazioni e le famiglie.
Kafala e adozione europea sono i nuovi orizzonti di una società orientata all'accoglienza dei minori abbandonati e in difficoltà familiare. Nella legge islamica la kafala è la più alta forma di protezione per l'infanzia abbandonata: non esiste l'istituto giuridico dell'adozione legittimante o adozione piena - quella cioè che rescinde i legami tra il minore adottato e la sua famiglia di origine - ma una sorta di "affido illimitato". Ad oggi la kafala presenta gravi difficoltà di riconoscimento in alcuni paesi, tra cui l'Italia, proprio perché non contempla una adozione legittimante. E così decine di migliaia di minori istituzionalizzati in Marocco e in altri paesi di legislazione islamica non possono nutrire la speranza di avere una famiglia italiana o del loro paese residente in Italia. Anche su questo fronte è necessario agire per garantire ai bambini e adolescenti dei paesi dell'Islam il diritto alla famiglia.
L'adozione europea potrebbe rappresentare una soluzione moderna e innovativa per i bambini dell'Europa: un nuovo livello di intervento realizzabile tra stati dell'Unione per consentire l'accoglienza in famiglia ai bambini abbandonati italiani, francesi, spagnoli o rumeni che oggi si trovano in istituto e hanno solo due alternative: l'adozione nazionale o l'adozione internazionale. L'ingresso della Romania e della Bulgaria in Europa, paesi che di fatto hanno bloccato l'adozione internazionale, impone la necessità di individuare soluzioni adeguate all'inserimento dei minori in famiglia.
Il manifesto sarà presentato a gruppi parlamentari, Commissioni e ministri competenti in materia di infanzia - in primis il ministro per la Famiglia Rosy Bindi e il ministro della Solidarietà sociale Ferrero.