Il 15 agosto un terremoto di magnitudo 7.9 della scala Richter ha colpito la costa centro-occidentale del Perù, uccidendo oltre 500 persone e ferendone più di 2000. L'epicentro è stato localizzato nell'Oceano Pacifico, a 40 chilometri dalla città di Cincha e a 150 da Lima. I tre Villaggi SOS della capitale (Zarate, Rio Hondo e Callao) e quello di Huancayo non sono stati danneggiati. Anche nelle altre strutture SOS non si sono avuti feriti né danni materiali.
Un team di SOS Villaggi dei Bambini Perù ha viaggiato nelle aree più colpite per verificare lo stato di persone e famiglie. La situazione si è mostrata da subito drammatica: per farvi fronte, SOS ha predisposto un primo aiuto distribuendo cibo, acqua, medicine di base e coperte.
In seguito sono stati avviati specifici programmi di intervento. Il primo ha riguardato Santa Barbara, nel distretto di Cañete: la città è a circa 100 metri dalla costa, e l'80% delle case è distrutto.
«La situazione nell'area è caotica - dice un collaboratore SOS, Sainot Gallegos -. La gente non ha acqua ed elettricità, diverse scuole sono state distrutte. I camion con i beni di prima necessità vengono fermati lungo le strade, e i piloti vengono costretti a distribuire il materiale prima che questo arrivi alle destinazioni prefissate. A Pisco, la città più colpita, la situazione è ancora peggiore: sembra che una bomba sia esplosa al centro dell'abitato, distruggendo tutto».
SOS Villaggi de Bambini sta coordinando gli aiuti con altre istituzioni e organizzazioni locali. Gli ultimi due centri di intervento sono stati stabiliti proprio a Pisco e a Cincha. Il primo garantisce assistenza a 330 famiglie, costrette a dormire all'aperto. Oltre che coperte, ad esse vengono distribuiti ogni giorno cibo e altri beni di prima necessità. Il programma di intervento a Cincha garantisce pasti giornalieri a 250 famiglie. Un altro centro è in fase di apertura a Guadalupe, con lo scopo di aiutare circa 500 bambini.