La Campagna in India

Il Cobat, insieme all'Associazione Italian Amala sarà a partire dal 5 agosto nella Regione del Ladakh (Nord-Ovest dell'India) per aiutare il villaggio di Choglamsar, uno dei 10 Tibetan Children's Village: villaggi che costituiscono organizzazione autonoma, non governativa ispirata da Sua Santità il Dalai Lama per la difesa dei bambini tibetani rifugiati in India.

Tappe e contenuti della spedizione

A circa 800 km da Nuova Delhi, attraverso strade dissestate, spesso al di sopra dei 5000 m e prive di protezione laterale, 550 colli contenenti abiti, scarpe, stoffe, macchine da cucire, cancelleria, libri, giocattoli, attrezzi da lavoro e occhiali da sole arriveranno a destinazione, trasportati su autocarri, dopo circa 10 giorni di viaggio.
Con essi, fino 3500 m di quota, verranno portati anche dei pannelli solari per installare un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. Un'operazione complessa che consentirà di migliorare la qualità della vita del villaggio Choglamsar, cuore del progetto Cobat 2007. Acqua calda e riscaldamento, dunque, per ridurre l'impatto del rigido inverno sulle persone più deboli, testi e libri in lingua inglese per garantire quella parte di materiale didattico indispensabile ad una prima scolarizzazione.
Con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, infatti, il Cobat e Italian Amala hanno organizzato questa raccolta di materiali in collaborazione con altre aziende italiane per sostenere l'educazione e la crescita fisica e culturale dei 1300 bambini ospitati nel villaggio.

Cobat e Italian Amala

Un delicato ma pervicace fiore di montagna il simbolo scelto dall'Associazione Italian Amala: l'elleboro o rosa di natale. Un fiore che rappresenta la bellezza di un'azione diretta alla tutela dei bambini orfani o figli di nomadi in un contesto difficile come quello del nord-ovest dell'India. Il Cobat, Consorzio Obbligatorio Batterie al Piombo Esauste, intraprende questa iniziativa curando l'aspetto tecnico dell'installazione tecnologica dell'impianto solare e sostenendo la spedizione con coperte e magliette.
Un'iniziativa di "alto profilo" umanitario e geografico, dunque, in soccorso dei bambini che si trovano ad affrontare condizioni estremamente difficili: un solo rubinetto di acqua potabile ogni 170, un clima severo che arriva a punte di -30° in inverno ed una luce così abbagliante da imporre l'uso di occhiali da sole.
Oltre all'intento sociale dell'iniziativa merita un cenno anche la sua valenza ambientale. Il Cobat, infatti, ha scelto di installare un impianto di produzione a energia solare a basso impatto ambientale. Una spedizione, dunque, sensibile alle esigenze della popolazione e al delicato equilibrio ambientale montano che può diventare un utile precedente per la diffusione e la sensibilizzazione, nelle regioni in via di sviluppo, delle energie alternative.

Impegno e solidarietà

Sul tetto del mondo, tra le molte incertezze che le condizioni ambientali e geografiche riservano, si sceglieranno le installazioni più idonee per migliorare l'efficienza del complesso solare e garantire la risorsa energia ai 20.000 abitanti ed ai quasi 1300 bambini.
Anche la prevista partecipazione della massima autorità spirituale del paese, il Dalai Lama, impegnato in quella zona con un ciclo itinerante di lezioni, sarà uno dei grandi, ulteriori motivi di entusiasmo.
Esiste tuttavia la consapevolezza che si è lontani dal garantire condizioni di vita "normali" a questi bambini ma le aziende e gli enti coinvolti nell'iniziativa hanno reagito con grande partecipazione e questo lascia ben sperare per il futuro, futuro che l'Associazione Italian Amala invita a rendere meno difficile per i bambini del Tibet con la sottoscrizione di un'adozione a distanza al costo di 26euro al mese (info@italian-amala.com).

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