E’ stata presentata ieri a Milano la piattaforma gratuita “Italia non Profit” che si promette di rivoluzionare il sistema filantropico in Italia. Nata dall’idea di due giovani ragazze, Giulia Frangione e Mara Moioli cofondatrici della start-up innovativa a vocazione sociale e società benefit Open Terzo Settore, “Italia non profit” ha l’obiettivo di ridurre le asimmetrie informative esistenti tra gli enti non profit e i donatori sostenendo lo sviluppo e la diffusione della cultura del dono e della donazione consapevole in Italia.

In Italia non esistono ad oggi né un registro unico consultabile che consenta confronti ed elaborazione di dati fra gli enti non profit, né uno standard minimo di trasparenza e affidabilità che consenta di leggerne l’operato pur trattandosi, secondo il censimento Istat del 2011, di un settore che conta 680.811 dipendenti e che genera il 4% del PIL italiano. Ad oggi i donatori trovano le informazioni relative agli enti solo sui canali dell’ente stesso, senza avere la possibilità di confronti e letture indipendenti.


Come funziona?

Italia non profit è un archivio digitale dinamico dove enti non profit, imprese e persone fisiche possono trovare informazioni dettagliate e qualificate sugli enti non profit, sulla loro salute economica, trasparenza e proattività sul territorio. La piattaforma garantisce uno sguardo multidimensionale sul ciclo di vita degli enti e su diverse aree di performance, valorizza le differenze fra gli enti e include tutti gli enti, anche quelli che non hanno strutture per comunicarsi.
  • Per gli enti: Italia non profit coinvolge le organizzazioni non profit nella compilazione di un questionario online originale e proprietario che esplora diversi aspetti del ciclo di vita dell’ente, verifica la correttezza delle informazioni, analizza, confronta ed elabora i dati, pubblica le informazioni e i dati raccolti in maniera chiara, uguale e altamente comunicativa.
  • Per gli utenti: La piattaforma permette agli utenti di trovare le organizzazioni non profit e i servizi di utilità sociale offerti, di documentarsi sul Terzo Settore, di scaricare ricerche, report e analisi (in parte gratuiti, in parte a pagamento) sulle organizzazioni non profit.

LA FOTOGRAFIA DEL TERZO SETTORE DI ITALIA NON PROFIT

Ad oggi la piattaforma ha registrato l’adesione di oltre 100 organizzazioni non profit distribuite per forma giuridica in fondazioni (21%), associazioni riconosciute (58%) e associazioni non riconosciute (21%). Anche le dimensioni economiche (totale proventi da attività tipica, da raccolta fondi e da attività promozionale) degli enti risultano molto eterogenee e si attestano intorno ai 4.000 Euro per gli enti più piccoli, fino a raggiungere i 106.000.000 Euro per gli enti più grandi. Come si presentano gli enti all’esterno? Tutti gli enti sono presenti sul web con un sito o un blog, il 90% gestisce una Pagina Facebook, il 67% un account Twitter, il 27% un account Linkedin e il 75% gestisce un proprio canale Youtube.

Dal database di Italia non profit emergono informazioni qualitative nuove, che solitamente è difficile reperire, che guardano alla relazione enti/donatori e trattano il tema della raccolta fondi con una attenzione diversa.

Come sottolineano Giulia Frangione e Mara Moioli cofondatrici di Italia non Profit: “si parla da anni di diffusione della cultura del dono e di quanto la trasparenza e la misurazione siano fondamentali per la crescita delle donazioni in Italia. Questi due elementi da soli però non bastano. La trasparenza è solo il punto di partenza, non quello di arrivo. Le informazioni rafforzano l’operato delle organizzazioni e la loro capacità di costruire legami fiduciari. Il dato per il dato, se non supportato da un legame, rischia di essere un esercizio di stile (e in ogni caso, ben venga!). Al contempo, la retorica dell’accountability non sostanziata da rendiconti e narrazioni, è un’opportunità sprecata! Per questo motivo siamo uno strumento per gli enti (a supporto delle loro relazioni), e uno strumento per i donatori (a supporto delle loro scelte). Ed è grazie al sostegno dell’associazione Assif e degli enti che si sono prestati al percorso di test e analisi con grande disponibilità e lungimiranza, che adesso Italia non profit può uscire. Loro per primi hanno aderito a questo nuovo modo di raccontare il Terzo settore. Chi vorrà aprirsi, da oggi potrà farlo. Chi vorrà informarsi, perché scettico o curioso o appassionato, saprà dove poterlo fare.”

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