Pier Michele Paolillo nel suo intervento ha ricostruito dal punto di vista storico il fenomeno dell'abbandono dei minori, fin da quando, al tempo dell'antica Roma, un padre sceglieva di abbandonare il figlio non sollevandolo da terra - il termine "allevare" si riferiva al fatto di accettarlo pubblicamente innalzandolo da terra. Solo con il cristianesimo la società ha cominciato a farsi carico dei bambini non voluti o illegittimi, prevedendo in certe epoche anche la condanna a morte. A Milano nel 787 venne fondato il primo ospizio per neonati abbandonati mentre nel 1188 a Marsiglia venne attivata la prima ruota; nel 1198 il papa Innocenzo III la volle in Italia, anche per una crescita, nell'epoca della Controriforma, di figli illegittimi.

Al bambino lasciato alla ruota veniva messo un medaglione con simbolo dell'ospizio in cui veniva lasciato; il nome era quello del santo del giorno di ritrovamento, i cognome era creato con riferimento alla origine sconosciuta 8da qui il diffondersi di cognomi quali Degli Innocenti, Di Grazia Degli Esposti, Affidati. I Bambini venivano consegnati a famiglie adottive: i maschi erano indirizzati a un mestiere, le femmine potevano anche sposarsi, liberandosi del medaglione dell'ospizio. Nel 1800 erano 40mila all'anno gli esposti alle ruote, soppresse nel 1923 da Mussolini.

In Italia oggi la legge tutela chi genera e chi nasce: la donna è rispettata nell'anonimato, non è giudicata e può accedere al riconoscimento tardivo entro 60 giorni dal parto. Il neonato ha diritto a essere curato e cresciuto, ma non può accedere a informazioni sui genitori biologici.
Paolillo ha poi illustrato il progetto della "culla tecnologica" o "baby box" all'ospedale Casilino, che serve un territorio di 800mila persone. Nel 2005 ci furono, nell'area che dipende da questo ospedale, 2 casi di abbandono per strada: un bambino trovato in un cassonetto, una bambina lasciata sul pianale di un camion.

"Ricordo bene la bambina - ha detto Paolillo - era vestita e ben accudita. Così come nel 2006 una donna portò il suo bimbo, fingendo di averlo trovato per strada. Tutti casi in cui la madre era costretta ad abbandonare, ma amava il proprio figlio. Nonostante le campagne di comunicazione, la legislazione, abbiamo ancora casi di abbandono per strada, anche nella capitale d'Italia. Così abbiamo deciso per un ritorno al passato e attivare una culla tecnologica".

E' stata così attivata la baby box, collegata a un reparto tecnologico, a telecamere e sensori. E' garantito l'anonimato; la telecamera punta solo sul bambino che, appena collocato nella culla, attiva due allarmi per far intervenire lo staff medico.

"Ci rivolgiamo a quelle donne che per ragioni diverse non sanno, non possono o non vogliono partorire in ospedale - ha spiegato Paolillo - E' stato singolare che, pochi mesi dopo l'inaugurazione della culla termica, è stato lasciato a inizio 2007 un neonato. Lo ricordo bene: sapeva di borotalco, la madre gli aveva appena fattoli bagnetto. Lo aveva allattato e poi è stata costretta a abbandonarlo, per ragioni che non conosciamo. Oggi questo bambino è accolto in una famiglia".

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