Ciò si traduce nel dato scioccante secondo cui, su 11 milioni di nati, in America Latina 2 milioni non vengono registrati alla nascita, vedendosi negato - insieme al certificato di nascita - diritti fondamentali quali l'assistenza sanitaria e l'istruzione, e risultando maggiormente esposti a gravi rischi di sfruttamento.

Per affrontare il fenomeno allarmante del mancato riconoscimento legale dell'identità di milioni di bambini non registrati all'anagrafe, i governi e le organizzazioni civili del continente latinoamericano hanno lanciato con l'ONU la prima Conferenza regionale dell'America Latina sulla registrazione alla nascita e il diritto all'identità.

La Conferenza, organizzata dal Governo del Paraguay con tre delle principali Organizzazioni internazionali presenti nella regione - l'UNICEF, l'Organizzazione degli Stati Americani e una delle maggiori Organizzazioni non governative (ONG) per l'infanzia, Plan International - vede la partecipazione dei delegati di 18 Stati, incluse autorità politiche e di governo d'alto livello, esperti responsabili dei registri dell'anagrafe civile ed organizzazioni espressione della società civile.

«In Paraguay si stima che solo il 35% dei bambini e delle bambine siano registrati nel primo anno di vita, il che significa che tutti gli altri non esistono come cittadini» ha affermato il Direttore dell'Ufficio Regionale dell'UNICEF per l'America Latina, Nils Kastberg.
«Non registrando i nostri bambini, neghiamo loro diritti fondamentali come andare a scuola, usufruire dell'assistenza medica, ottenere un passaporto o essere parte della famiglia, lasciandoli più esposti a gravi crimini come il traffico di minori.»
La Conferenza regionale dell'America Latina sulla registrazione alla nascita e il diritto all'identità costituisce la prima occasione di affrontare il problema a livello continentale e si svolge all'insegna del motto "Registrami, rendimi visibile".

L'evento, della durata di tre giorni (28-30 agosto), ha l'obiettivo di mobilitare il consenso per la costituzione di un piano nazionale e regionale che garantisca, entro il 2015, la registrazione immediata, universale e gratuita all'anagrafe civile di tutti i bambini latinoamericani.

Mancata registrazione, molto più che un semplice documento in meno.

L'iniziativa ha anche lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della registrazione alla nascita quale strumento per consentire al bambino il godimento dei suoi diritti. Se il solo certificato di nascita non costituisce in tal senso una garanzia, la registrazione contribuisce a identificare e proteggere legalmente i bambini più emarginati e vulnerabili.
La registrazione alla nascita non è solo fondamentale per la sicurezza e la crescita del bambino, ma anche per lo sviluppo delle nazioni. I bambini che abbiano un pieno accesso, riconosciuto dalla legge, ai servizi sanitari e per l'istruzione saranno in grado di diventare cittadini capaci di partecipare attivamente allo sviluppo del loro paese.

A livello nazionale, la registrazione anagrafica fornisce ai governi informazioni specifiche sulla loro popolazione, mettendoli in condizione di fare un uso più efficiente di risorse sempre più limitate e di destinare i fondi lì dove sono maggiormente necessari.

L'UNICEF, l'Organizzazione degli Stati americani e Plan International si sono coordinate e hanno unito i loro sforzi fin dal 2005 per sostenere i governi affinché il motto "Registrami, rendimi visibile" diventi una realtà globale, e dalla Conferenza - che sarà replicata il prossimo anno per l'area dei Caraibi - si attendono una serie di conclusioni, risultati e raccomandazioni che possano contribuire a tale scopo.

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