ROMA - "Quel treno speciale per Pechino" è tornato a casa.
A 20 giorni dalla partenza da Venezia sono rientrati tutti in Italia i 208 partecipanti all'iniziativa promossa da "Le parole ritrovate" e "Associazione nazionale polisportive italiane per l'integrazione sociale" - Anpis - con il patrocinio del Ministero della Salute.

Un'esperienza straordinaria nel vero senso della parola, un viaggio lungo 15.000 chilometri, attraverso due continenti e sette paesi (Slovenia, Croazia, Ungheria, Ucraina, Russia, Mongolia e Cina) che ha portato la carovana a incontrarsi con realtà completamente diverse da quella italiana nel campo della psichiatria e delle problematiche legate alla salute mentale.
L'accoglienza nei vari paesi è andata oltre ogni previsione: il messaggio di lotta allo stigma e al pregiudizio con cui gli utenti psichiatrici convivono giornalmente è stato portato fin dentro le mura della Città proibita, l'antica residenza degli imperatori di Pechino.
L'iniziativa si è rilevata inoltre una preziosa occasione di relazione e confronto tra le diverse realtà locali italiane attraverso estemporanee riunioni e tavole rotonde improvvisate nei vagoni del treno e in tanti altri momenti del viaggio.

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