(ANSA) - ROMA, 29 AGO - Il comune piu' ''eco-compatibile'' d'Italia, secondo i dati del rapporto Istat sugli indicatori ambientali urbani, e' Trento. Seguono nell'ordine, Venezia, Modena, Bologna, Bolzano, Livorno, Brindisi, Genova, Avellino e Aosta. Agli ultimi posti della classifica, invece, si posizionano Massa, Enna, Olbia, Frosinone, Imperia, Catania, Ragusa, Iglesias, Rimini e Vercelli.

La classifica - spiega l'Istat - prende in considerazione tutti i principali indicatori di cause generatrici di pressione ambientale e delle eventuali risposte da parte delle autorita'.
Trento e' il comune piu' ''eco-compatibile'' in quanto non trascura alcuno dei settori esaminati ed e' particolarmente attivo negli interventi di bonifica del rumore; inoltre, ha una percentuale di raccolta differenziata prossima al 50%, un'alta densita' di verde urbano e ha approvato i piani per il verde e per l'energia.
Venezia e' al secondo posto in particolare per la sua politica dei trasporti che, favorita anche dalla morfologia del territorio, dal basso tasso di motorizzazione e dal basso numero di motocicli, fa registrare un buon servizio di trasporto pubblico.

Il rapporto rileva, inoltre per il capoluogo veneto un elevato numero di inquinanti monitorati per il controllo della qualita' dell'aria e la conseguente adozione dei piani del verde e dell'energia. La citta' lagunare registra pero' anche livelli superiori alla media nella quantita' di rifiuti raccolti, nelle giornate di superamento del PM10 e nei consumi di gas metano.

Per quanto riguarda i comuni meno virtuosi, Massa e' in fondo alla classifica a causa della piu' alta raccolta dei rifiuti urbani per abitante (con una percentuale di raccolta differenziata inferiore al 25%), dell'alto consumo di acqua e del notevole numero di ciclomotori. L'Istat menziona inoltre l'assenza di un piano del traffico, di una mappatura dell'inquinamento acustico e il ridotto monitoraggio degli inquinanti atmosferici.
Infine Enna e' al penultimo posto della graduatoria a causa del basso livello di raccolta differenziata dei rifiuti, della mancanza di centraline fisse per il monitoraggio dell'aria e dell'assenza del piano del traffico e della zonizzazione acustica.

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