Da cosa può nascere la decisione di disinvestire dai combustibili fossili? La risposta principale, per FOCSIV, è sempre stata legata alla cura dell’ambiente, alla salvaguardia del nostro Pianeta: l’unico disponibile, quello sul quale noi tutti siamo semplici ospiti temporanei. (Scopri di più su: Focsiv.it)

Il disinvestimento non è una strada facile, né può essere immediata, tanto innegabilmente pervasiva è la presenza, allo stato attuale, dei derivati delle fonti fossili: nell’energia, nei materiali di lavorazione, negli oggetti di plastica che usiamo ogni giorno.

Spesso, però, la strada più difficile è anche quella che, nel lungo periodo, si rivela la più lungimirante, e questo non solo dal punto di vista climatico – seppure il riscaldamento globale rappresenti senz’altro il tema più impellente – ma anche da quello economico: sempre più numerose sono le aziende che si stanno gradualmente allontanando dai combustibili fossili, sempre di più sono gli investitori che hanno capito che il futuro sta nelle energie rinnovabili.

Il disinvestimento dai combustibili fossili, già oggi, non è più una scelta, ma l’unica via percorribile se vogliamo invertire la tendenza di un riscaldamento climatico che, se non arrestato, oltre ad accelerare la fine del Pianeta aumenterà a dismisura l’ingiustizia sociale, che vede nei migranti climatici la sua conseguenza più allarmante.

Ecco perché è ora di smontare, una per una, tutte le redivive obiezioni al disinvestimento, ecco perché vi proponiamo, col documento che segue, una chiara e puntuale smentita dei 10 principali miti sul disinvestimento.

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