Becchetti: no al riduzionismo economicista, sì all'economia civile. La soddisfazione e ricchezza di senso della vita sta nella sua generatività. La buona notizia dell’economia civile e del voto col portafoglio nell’era della rete, è che il cambiamento non sarà realizzato da pochi illuminati ma ha le potenzialità per essere un’avventura affascinante a cui tutti potremo partecipare... (Scopri di più su: BeneComune.net)
  • Marco Bonarini
Leonardo Becchetti, in questo ultimo volume della sua vasta produzione scientifica e divulgativa, vuole aiutare i lettori a diventare sempre più consapevoli delle dinamiche che li coinvolgono quando intrattengono un’attività economica.

La tesi di fondo riguarda non tanto i meccanismi economici, quanto l’antropologia che li ispira: antropologia riduzionista alla sola dimensione economica per il liberalismo dell’homo economicus, oppure antropologia che tiene conto della pluridimensionalità della persona l’economia civile. Civile proprio nel senso che ritiene la persona un cives, un cittadino che, oltre che consumare, ha relazioni vitali in altri ambiti: la famiglia, il lavoro, l’amicizia, la politica in quanto partecipazione al governo della cosa pubblica.

L’homo economicus vive una situazione di scissione interna tra l’uso delle risorse monetarie per scegliere la giusta combinazione di beni che servono per la vita e le sorgenti di senso che stanno alla base delle sue scelte

L’uomo è un cercatore di senso della propria vita: il lavoratore desidera un senso al proprio lavoro che non sia solo il portare a casa lo stipendio necessario e sufficiente per vivere. La gratuità delle relazioni è una parte significativa della vita di ciascuno e se è tale non cerca un fine economico ma un senso per decidere a chi dare tempo, risorse ed energie.

Nell’economia la merce più preziosa è la fiducia e questa è garantita non tanto dai contratti o dalle regolamentazioni istituzionali (banche centrali, borse, leggi, ecc.), quanto dai comportamenti personali che generano fiducia tramite il rispetto della controparte economica. La fiducia genera fiducia e tutti ci guadagnano, mentre se c’è sfiducia, vince forse il più forte ma il risultato globale, anche per il vincitore, è inferiore ai risultati generati se ci si fosse fidati reciprocamente.

Becchetti punteggia tutto il suo libro di citazioni di ricerche scientifiche e comportamenti quotidiani che vogliono avvalorare questa tesi. Egli è ben consapevole della fragilità umana e delle difficoltà a uscire dallo schema mentale dell’homo economicus, che nella sua semplificazione appare appagante, ma che nella realtà, proprio perché è una riduzione della persone, apre le porte allo sfruttamento e all’ingiustizia.

I sette capitoli del libro affrontano i principali temi economici: mercato come intreccio di persone e mercati, l’impresa, come calcolare il benessere di una nazione oltre al PIL, i pro e i contro della finanza, come sono gestite le politiche economiche, la fiducia e i beni relazionali, cosa possiamo fare: votare con il portafoglio.

L’autore porta per mano il lettore attraverso i suggestivi aspetti dell’economia, sostenuto da una competenza innegabile, ma anche da un’attenzione alla persona nella sua interezza.

Becchetti, nel capitolo finale, enuncia in modo tranchant (parole sue) le due caratteristiche dell’economia civile:
«La prima è che l’economia civile richiede prima di tutto di allargare la mente contro tre riduzionismi, tre visioni anguste di persona, impresa e valore, che limitano le potenzialità del sistema economico nella generazione di benessere e felicità sostenibile.

La seconda è che l’economia civile è il passaggio da un mondo a due mani (dove mercato e istituzioni risolvono i problemi) a un mondo a quattro mani in cui le prima due (mercato e istituzioni) da sole sono insufficienti e devono essere complementate nella loro azione dalle due mani aggiuntive della società civile che vota col portafoglio e delle imprese responsabili» (p. 120)

La speranza che questo accada è che il voto col portafoglio sta conquistando “fette di mercato” e sta contaminando il mercato normale.

«La soddisfazione e ricchezza di senso della vita sta nella sua generatività. E dunque felicità è essere parte della soluzione e non del problema. La buona notizia dell’economia civile, e del voto col portafoglio nell’era della rete, è che il cambiamento non sarà realizzato da pochi illuminati ma ha le potenzialità per essere un’avventura affascinante a cui tutti potremo partecipare» (p. 132).
  • Leonardo Becchetti, Capire l’economia in sette passi. Persone, mercati e benessere, Minimum fax, Roma 2016.
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