"Il prossimo vertice internazionale sul clima di Bali è di importanza fondamentale per non fare fallire la lotta ai cambiamenti climatici definita dal Protocollo di Kyoto. Ma è necessario che a Vienna si raggiunga un'ipotesi di accordo e un ordine del giorno preciso per l'appuntamento di dicembre in Indonesia.
Occorre fare in modo che non si perda questo treno - spiega Legambiente in una nota -, che i governi più responsabili siano consapevoli di quanto questo frangente sia delicato e facciano tutto il possibile per trovare un accordo che vincoli anche quelli più riluttanti nonché a più alte emissioni come gli Stati Uniti, o come la Cina, l'India e il Brasile, anche se non rientrano nell'obiettivo Uno".
E perché la posizione dell'Europa possa essere più incisiva al tavolo delle trattative è necessario che i paesi come l'Italia, in forte ritardo nella corsa al taglio delle emissioni, comincino a fare sul serio mettendo a punto una strategia di riduzione che individui misure concrete e tempi certi per raggiungere gli obiettivi e che si incardini su efficienza energetica, fonti rinnovabili.
"Fino a oggi abbiamo solo peggiorato la situazione, basti pensare che all'inizio del 2007 - prosegue Legambiente - a un anno dal fatidico inizio della fase attuativa di Kyoto (che prenderà il via il 1° gennaio del 2008), l'Italia, che si è impegnata a ridurre le emissioni del 6,5% rispetto ai livelli del 1990, ha continuato ad inquinare ritrovandosi a +18,6%".