La contromanovra di Sbilanciamoci!: il buon uso della spesa pubblica. (Scopri di più su:
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La sudditanza al modello neoliberista che ispira le politiche di austerità imposte dall’Europa è l’unica opzione possibile? Sbilanciamoci! pensa di no e tuttavia presenta anche quest’anno una contromanovra in pareggio e di maggiori dimensioni di quella del Governo per evidenziare che, nonostante la cappa delle politiche di austerità e la limitatezza delle risorse disponibili nei periodi di crisi, l’indirizzo della Legge di Bilancio è sempre discrezionale ed è una scelta squisitamente politica.
Le direttrici della Contromanovra sono definite.
Sul versante delle entrate: l’opzione per una riforma fiscale improntata all’equità e alla progressività e una spending review selettiva, finalizzata a ridurre o eliminare la spesa pubblica inutile e nociva, come quella militare.
Sul versante delle uscite: un intervento pubblico significativo in campo economico a sostegno del rilancio della domanda, della buona occupazione nei settori più dinamici e innovativi, della riduzione delle diseguaglianze di reddito, economiche e sociali; un riorientamento profondo della spesa pubblica a beneficio dei servizi pubblici di assistenza sociale, delle pari opportunità, dell’istruzione, della ricerca, della cultura, della tutela dell’ambiente e delle pratiche di altraeconomia.
La contromanovra di Sbilanciamoci!
Una manovra economica a saldo 0 da 40,8 miliardi di euro, 7 aree di analisi e intervento: dal fisco al lavoro, dall’istruzione all’ambiente, dal welfare all’altraeconomia, passando per la pace e la cooperazione internazionale.
115 proposte praticabili da subito per garantire giustizia e sostenibilità all’Italia, elaborate dalle 47 organizzazioni aderenti alla Campagna Sbilanciamoci!. Sono i numeri della Contromanovra 2017 di Sbilanciamoci! “Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente”, che esamina in dettaglio il Disegno di Legge di Bilancio 2017 e delinea la sua manovra alternativa.
La manovra del Governo Renzi: pasticciata, dalle coperture incerte e priva di prospettive
L’esame del combinato disposto tra la Nota di Aggiornamento al Def 2016, il Decreto “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili” e il testo del Disegno di Legge di Bilancio 2017 conferma gli indirizzi del Governo presenti nelle Leggi di Stabilità 2015 e 2016, nel contesto di indicatori economici che continuano a marcare le difficoltà dell’Italia nel rilanciare la propria economia e un’occupazione stabile e nel razionalizzare, riorientare e ottimizzare la spesa pubblica e nell’abbattere il debito pubblico.
Le stime di crescita sono riviste sul 2016 (0,8%) e nel 2017 (1%); la disoccupazione è stimata all’11,5% nel 2016 e al 10,8% nel 2017, mentre il debito pubblico pesa ancora per il 132,3% sul Pil.
Le coperture previste nel Disegno di Legge di Bilancio e nel Decreto Fiscale, come per altro evidenziato dalla Commissione Europea e dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, sono incerte e ancora una volta affidate al miglioramento della lotta all’evasione fiscale, all’estensione della voluntary disclosure, alle politiche di spending review e al programma di privatizzazioni e di alienazione di beni immobiliari pubblici.
Misure già previste negli anni passati che non hanno portato i risultati attesi. A confermarlo è il Governo stesso che, non essendo riuscito a ridurre la spesa pubblica nel 2016 – come aveva promesso – per evitare lo scatto dell’aumento dell’Iva dal primo gennaio 2017, è costretto a impiegare ben 15,1 miliardi della manovra 2017. Parallelamente, i ricavi dal deleterio programma di privatizzazioni, previsti in misura pari allo 0,5 del Pil nel Def 2016, sono corretti allo 0,1% nella Nota di aggiornamento: ancora una volta sono inferiori a quanto pianificato.