Beira, 26 agosto 2007 - Sabato 25 agosto 13 giovani studenti mozambicani sono diventati medici a Beira. È l'inizio di un nuovo corso per il paese, frutto dell'impegno dell'Università Cattolica del Mozambico, nata con gli accordi di pace di Roma che nel 1992 hanno posto fine a una lunga e devastante guerra civile. Un segnale deciso per la riduzione degli squilibri nell'accesso alle opportunità formative tra il nord e il sud del paese, fortemente sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana.
La cerimonia di laurea di 198 studenti tra Medicina, Economia e Formazione a distanza, si è tenuta alla presenza dell'Arcivescovo di Beira, Monsignor Jaime Pedro Gonçalves, già protagonista degli accordi di pace. Accanto a lui il Rettore dell'Università Padre Alberto Ferreira, il Ministro della Scienza e della Tecnologia Venâncio Massingue, il Vice Ministro dell'Educazione e della Cultura Antónia da Costa, il Presidente della Provincia di Sofala Alberto Vaquina e il Sindaco della città di Beira Daviz Mbepo Simango. Presenti anche delegazioni di Olanda, Germania e Stati Uniti che in questi anni hanno supportato l'Università con risorse umane e finanziarie. Per l'Italia ha partecipato una rappresentanza guidata da Medici con l'Africa Cuamm che dal 2004 appoggia la Facoltà di Medicina con due medici impegnati nella formazione degli studenti, oltre a dare supporto all'Ospedale Centrale di Beira, secondo ospedale del paese con funzioni di Clinica Universitaria per la Facoltà. All'impegno dell'organizzazione non governativa italiana, nel corso della cerimonia, sono stati riservati apprezzamento e stima da parte delle istituzioni e delle autorità locali intervenute.
In Mozambico le stime parlano di 600 medici per 20 milioni di abitanti. La metà di essi è concentrata nella capitale. Oggi ce ne sono 13 in più. Apparentemente una goccia in un mare di bisogno. Nella sostanza, il primo passo per la rinascita del sistema sanitario mozambicano. La Facoltà di Medicina dell'Università Cattolica del Mozambico nasce infatti nel 2000 con l'obiettivo di formare medici per far fronte agli enormi bisogni sanitari delle province centro-nord del paese, sprovviste di opportunità formative qualificate. Fino ad allora l'unica Facoltà di Medicina esistente nel paese era a Maputo, 1.200 chilometri a sud di Beira. Impossbile per un giovane studente del centro-nord sobbarcarsi i costi dello studio così distante da casa. «Oggi è una giornata storica per il Mozambico e per il mondo intero - ha dichiarato il Rettore dell'Università, Padre Alberto Ferreira, rivolgendosi agli studenti in un padiglione gremito da amici e parenti e risuonante di canti e danze tradizionali -. La formazione è futuro. Abbiamo enormi responsabilità nell'area della salute, dell'economia e dell'educazione e abbiamo bisogno della vostra intelligenza per farvi fronte».
Commosso il Preside della Facoltà di Medicina, Bernard Grosjohan: «Pensavamo che questo giorno non arrivasse più. È un grande momento per noi e per tutti quelli che ci hanno aiutato, dall'Europa e dagli Stati Uniti. Il nostro sogno era realizzare un nuovo corso, qui, nella città di Beira, la città delle contraddizioni, costretta all'isolamento e alle devastazioni della guerra. Volevamo creare una Facoltà di Medicina inserita nella comunità e strutturalmente collegata all'Ospedale Centrale. Ce l'abbiamo fatta, e ne valeva la pena. Siate un buon esempio per tutti».
Una grande soddisfazione anche per Medici con l'Africa Cuamm che grazie al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dell'Azienda Ospedaliera di Padova (anch'essi presenti alla Cerimonia) nonché della Regione Veneto e del Ministero Affari Esteri ha contribuito alla formazione di questi giovani medici. Un impegno e un risultato che confermano con forza la volontà di essere "con l'Africa" dall'interno del sistema sanitario, investendo nella formazione come concreto motore di sviluppo.