Iniziative imprenditoriali volte alla promozione di cambiamenti sociali e alla generazione di coesione all’interno delle comunità acquisiscono una rilevanza sempre più crescente. Tuttavia, la presenza di un welfare state in declino a causa della diminuzione dell’erogazione di fondi pubblici, non ne facilita il pieno sviluppo. (Scopri di più su:
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Risulta necessario individuare dei modelli di efficientamento che, da un lato, colmino il gap tra le minori consistenze finanziarie pubbliche a fronte di una crescente domanda di soddisfacimento dei bisogni e, dall’altro, promuovano lo sviluppo del valore economico condiviso in un’ottica sinergica.
In risposta a questa esigenza, negli ultimi decenni sono nate nuove forme di finanza sociale, in particolare degli strumenti di investimento privati a sostegno di iniziative di imprenditorialità sociale, i cosiddetti strumenti di social impact investment.
Tra le iniziative di impact investing assume un ruolo rilevante la venture philanthropy che, attraverso un insieme congiunto di soluzioni, mira a costruire organizzazioni sociali più solide. Tale approccio fornisce sia un supporto finanziario sia un sostegno non finanziario, con l’obiettivo di creare un impatto sociale condiviso nella comunità.
Il nuovo
caso studio pubblicato sulla rivista Impresa Sociale – a cura di Valter Cantino e Simona Fiandrino dell’Università di Torino e di Stefania Coni di Fondazione CRT – analizza il Progetto E4SC (Entrepreneurs for Social Change) – promosso da Fondazione CRT in collaborazione con UNAOC (United Nations Alliance of Civilizations) – che ha l’obiettivo di favorire l’evoluzione di idee business sociale in vere opportunità imprenditoriali, attraverso supporto formativo e di mentoring.
Buona lettura!