Roma. A quasi 8 mesi dall’approvazione alla Camera dei Deputati della proposta di legge
“Disposizioni per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale” avvenuta il 3 marzo scorso con 282 voti favorevoli e solo 4 contrari, e dopo un avvio promettente del suo esame al Senato (pochissimi emendamenti presentati in Commissione e una condivisione pressoché unanime dichiarata dai gruppi parlamentari) la proposta è scomparsa dall'ordine del giorno e non se ne ha più traccia.
Questo primo importante passo, che comunque arriva dopo 10 anni dalla presentazione della prima proposta di legge in materia (ottobre 2006), del percorso per l’approvazione definitiva della legge in Senato si è misteriosamente ed incomprensibilmente nuovamente fermato. Malgrado il larghissimo accordo delle diverse parti politiche sui contenuti e sulle finalità della legge e l’attesa decennale da parte di tutto il movimento italiano del Commercio equo e Solidale, la conclusione definitiva dell’iter sembra nuovamente allontanarsi.
La legge, sostenuta e auspicata dall’intero movimento italiano del Commercio Equo e Solidale rappresentato da
Equo Garantito,
Fairtrade Italia e
Associazione Botteghe del Mondo, punta su alcuni aspetti principali primo fra tutti il riconoscimento che questa forma di economia è un grande strumento di cooperazione internazionale.
Tre sono gli aspetti importanti che ricordiamo:
- il primo è la definizione precisa di ciò che è Commercio Equo e Solidale, con l’accento sul ruolo dei diversi attori che lo promuovono;
- il secondo aspetto è la tutela: nei confronti del movimento, nel contrasto agli abusi, nel rispetto del consumatore;
- Il terzo aspetto è la promozione: la legge mette infatti a disposizione risorse per sostenere a tutti i livelli il Fair Trade.
Giovanni Paganuzzi, Giuseppe Di Francesco e Massimo Renno, rispettivamente presidenti di Equo Garantito, di FairtradeItalia e di Associazione Botteghe del Mondo dichiarano “E’ importante che l’iter legislativo per l’approvazione della legge al Senato riprenda velocemente per far si che la proposta di legge non rimanga tale ma diventi legge a tutti gli effetti, riconoscendo finalmente al Commercio Equo e Solidale un ruolo importante nell’economia e come strumento per uno sviluppo sostenibile. Governo e Parlamento diano un segnale preciso in questa direzione. Chiediamo a tutti i senatori di adoperarsi per riprendere al più presto la discussione e completare il lavoro già iniziato, dando finalmente concretezza alle proposte contenute nel disegno di legge.”.