Sempre più discipline interessate ai processi dell’innovazione sta rivolgendo l’attenzione al fenomeno delle cosiddette reti wireless comunitarie (RWC), infrastrutture costruite e autogestite da appassionati e cittadini, interessati a collaborare in modo volontario per generare un nuovo modello di comunicazione digitale alternativo a Internet e ai servizi commerciali offerti sul mercato dagli Internet Service Provider. (Scopri di più su:
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Le RWC rappresentano un caso emblematico per esplorare non solo gli aspetti tecnici di tecnologie sempre più pervasive nella società contemporanea, ma anche le relazioni fra dimensioni sociali, politiche e tecnoscientifiche che sostengono le pratiche di innovazione. Infatti, le più recenti esperienze di RWC hanno acquisito un ruolo centrale nella ridefinizione delle forme di partecipazione e attivismo politico legato ai media digitali.
Un interessante saggio della rivista Impresa Sociale – curato da Stefano Crabu e Paolo Magaudda dell’Università degli Studi di Padova – mette in luce come le reti comunitarie rappresentino una peculiare forma di innovazione sociale, là dove un insieme di individui cooperano per dare vita a un’infrastruttura capace di sostenere la partecipazione e l’inclusione sociale nella società digitale.
Buona lettura!