L’impresa sociale è una formula imprenditoriale a doppia garanzia. La prima nei confronti dei cittadini (fruitori e clienti dei servizi offerti), sia per una motivazione valoriale di fondo e per meccanismi di partecipazione e democraticità (valori che la contraddistinguono), sia per un approccio gestionale ove il profitto è mezzo, e non fine, della propria attività. (Scopri di più su:
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La seconda nei confronti dello Stato (sussidiarietà orizzontale e circolare) che si affida all’impresa sociale, la cui formula imprenditoriale offre stabilità continuativa, efficienza, efficacia ed economicità.
Analiticamente, la formula imprenditoriale dell’impresa sociale si caratterizza per:
- costi fissi e generali contenuti con un break even raggiunto con una quantità di produzione inferiore rispetto all’impresa for profit;
- un raccordo con il territorio, ove la partecipazione e la filiera corta produttiva ed erogativa scambiano beni e servizi a costi/prezzi equilibrati e a controllo sociale implicito, sia dal lato dell’offerta che della domanda;
- appropriatezza di produzione ed erogazione;
- flessibilità e resilienza nel rapporto con la domanda;
- capacità di personalizzazione e orientamento al servizio (proprio dell’impresa sociale);
- anticipazione e contestualizzazione delle proprie attività;
- micronizzazione della domanda, intesa anche come lettura “calligrafica” dei bisogni;
- un vantaggio competitivo, determinato anche da un possibile e discrezionale partenariato fra “capitale umano dipendente e retribuito” e “capitale umano volontario dipendente funzionalmente e sempre più professionalizzato”;
- evitare la selezione avversa: carattere distintivo degli erogatori in rete, che, in un quadro di riduzione/contenimento dell’asimmetria informativa, rende realistica l’autoregolazione non opportunistica (ovvero la non ricerca di opportunismi speculativi esterni o interni), con evidenti risultati di efficienza ed efficacia di servizio;
- sottrarsi all’azzardo morale, che viene contenuto/neutralizzato grazie al rapporto contrattuale responsabilizzante tra le parti in campo (simmetria informativa, autocontrollo e controllo sociale organizzativo), anche in questo caso con evidenti risultati di efficienza ed efficacia di servizio.
Questo è l’inicipit dell’editoriale – a cura di Giorgio Fiorentini – del nuovo numero della rivista Impresa Sociale (
numero 7.2016).