Bilancio positivo per la XVI edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile che ha riunito oltre 25 relatori del mondo accademico, delle istituzioni e delle organizzazioni della società civile.
Oltre 270 partecipanti provenienti da tutta Italia, tra cui molti studenti che hanno animato il GdB OFF, il laboratorio parallelo ai lavori delle Giornate di Bertinoro.
Le GdB, anche quest’anno, hanno cercato di promuovere una riflessione condivisa sui temi di maggiore attualità dell’economia civile.
Da Spazi a Luoghi. Nuove governance dello spazio pubblico
I lavori si sono aperti con la Sessione di Apertura dal titolo “Da Spazi a Luoghi. Nuove governance dello spazio pubblico” – coordinata da Paolo Venturi, Direttore di AICCON – a cui hanno preso parte Stefano Zamagni, Università di Bologna, Enrico Giovannini, Università di Roma Tor Vergata e Portavoce ASviS; Aldo Bonomi, Direttore Aaster e Matteo Ricci, Vice-Presidente ANCI e Sindaco di Pesaro.
Stefano Zamagni introduce il tema spiegando che: “Lo spazio è un’entità geografica, il luogo è un’entità socio-culturale, distinzione che si riallaccia alla distinzione tra urbs e civitas, la prima è fatta di pietre, la seconda di anime. È già in atto un forte cambiamento culturale, dovremmo vedere le cose con una lenta differente e per capirlo dovremmo stare sui territori”.
A seguire, Enrico Giovannini ha iniziato il suo intervento presentando alcuni dati del Rapporto “L’Italia e gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile”: “Può sembrare un’utopia, ma per la prima volta il mondo si è dato un piano, declinato in 17 obiettivi e 169 target dell’Agenda 2030. L’inserimento dei principi di sostenibilità anche nella Costituzione rappresenterebbe per il nostro Paese un passo culturale straordinario”.
“Il non profit deve mettersi a discutere con le istituzioni con la stessa dignità delle imprese for profit. Se il Terzo settore non riesce a diventare un nodo di rete territoriale, sarà destinato ad occuparsi degli scarti” – evidenzia Aldo Bonomi nel suo intervento.
Secondo Matteo Ricci “Negli ultimi anni c’è stata una decrescita infelice, siamo molto lontani dal concetto di benessere. La vera sfida dell’Italia sarà sempre più sulla qualità della crescita, attraverso indicatori di sviluppo come il BES”.
Presentazione Istat
In chiusura della mattinata Sabrina Stoppiello e Manlio Calzaroni dell’Istat hanno presentato un’analisi realizzata con l’obiettivo di approfondire le caratteristiche del settore non profit nei contesti territoriali di riferimento, identificati nelle città metropolitane (disciplinate dalla L. 56/2014) distinte fra «centri» e «periferie».
La crescita del settore, sia in termini di unità locali che di lavoratori retribuiti è in linea con il dato nazionale. I volontari invece crescono in misura nettamente superiore: +62,4% rispetto al 43,5% (in Italia). Nelle città metropolitane prevalgono le istituzioni non profit con dimensioni medie e grandi in termini di dipendenti ma più contenute in termini di volontari.
Sono prevalenti rispetto al valore nazionale le istituzioni non profit che svolgono attività di istruzione e ricerca; assistenza sociale e protezione civile; sviluppo economico e coesione sociale; tutela dei diritti e attività politica e relazioni sindacali e rappresentanza interessi.
In merito alle relazioni con il territorio, in linea con il dato nazionale, anche se lievemente superiore, nel 24,5% dei casi nelle città metropolitane le istituzioni non profit hanno stipulato contratti e/o convenzioni con la PA.
Quale welfare per la Terza Società?
Alla sessione pomeridiana
“Quale welfare per la Terza Società?” – coordinata da Flaviano Zandonai, Segretario Generale Iris Network – hanno preso parte Ivana Pais, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; Emmanuele Massagli, Presidente ADAPT; Ketty Vaccaro, Responsabile Area Welfare e Salute, Fondazione Censis e Stefano Granata, Presidente Gruppo Cooperativo CGM – Confcooperative.
La comunità che include. I luoghi del co-operare
Anche quest’anno si è rinnovato l’appuntamento con il GdB LAB
“La comunità che include. I luoghi del co-operare“, la sessione più sperimentale delle GdB che si è aperta con un talk introduttivo di Ezio Manzini, Politecnico di Milano e Desis Network. A seguire la narrazione di alcune esperienze in cui le dimensioni collaborativa e comunitaria hanno generato luoghi di inclusione, accoglienza e sviluppo insieme a Iolanda Pensa, Coordinatrice Festival Wikimania (Esino Lario) e Vincenzo Linarello, Presidente Gruppo Cooperativo GOEL. In chiusura un video di Enzo Madonia, Casa del volontariato di Gela (CL) che non è potuto essere presente all’iniziativa (
GUARDA IL VIDEO).
Valore condiviso e riforma del terzo settore. Proposte per una nuova Ecologia dello Sviluppo
Il destino delle imprese e la loro capacità di produrre valore sono legati a quelli del territorio di appartenenza, su questo tema si confronteranno i relatori della Sessione di Chiusura
“Valore condiviso e riforma del terzo settore. Proposte per una nuova Ecologia dello Sviluppo“.
La sessione si è aperta con l’intervento di Leonardo Becchetti (Università di Roma Tor Vergata) che ha presentato le “Dieci proposte per una nuova ecologia dello sviluppo”: 1. Incentivare i privati all’efficientamento energetico, 2. Promuovere tariffe agevolate in ambito energetico, 3. Incentivare la nascita di cooperative di comunità, 4. Estendere a tutti i Comuni il regolamento sui beni comuni, 5. Avviare tavoli per la governance partecipata, 6. Dilatare l’offerta delle politiche attive per l’inclusione di vulnerabili, 7. Creare società di rating socio-ambientali e di legalità, 8. Rendere pubbliche le evidenze di rating socio-ambientale, 9. Co-creare indicatori di benessere a livello sociale, 10 Supportare la diffusione di pratiche di riuso e riciclo a livello comunale.
Alessandro Rosina (Università Cattolica del Sacro Cuore) ha approfondito il tema del valore aggiunto delle nuove generazioni nella demografia dello sviluppo “Sono 3,5 milioni gli under 35 che non studiano e non lavorano, soprattutto nel sud. La percentuale dei Neet (Neither Employed nor in Education or Training) si attesta intorno al 25%, in Germania è meno del 10%”.
Il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Bobba ha iniziato il suo intervento commentando l’indagine conoscitiva realizzata da AICCON Ricerca sulla Legge delega di riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale (l. n. 106/2016). Bobba ha sottolineato come la ricerca “evidenzi un duplice sentimento: da una parte forte condivisione, dall’altro attesa di conoscere i contenuti dei decreti attuativi. In molti stanno dimostrando un atteggiamento di diffidenza nei confronti delle possibili innovazioni che la legge presuppone nei suoi principi generali. La sfida che prospetta questa Riforma riguarda tutti, perché anche le regole ben scritte poi hanno bisogno di attori che nella vita concreta le sappiano interpretare”.
A seguire è intervenuto Giovanni Monti (Presidente Legacoop Emilia-Romagna) che ha evidenziato il ruolo peculiare della cooperazione per l’equità e la crescita.
Chiude il confronto Marco Frey (Presidente Comitato Scientifico Fondazione Symbola e Presidente Cittadinanzattiva) che ha commentato alcuni elementi emersi nel rapporto “Coesione è Competizione – Le nuove geografie della produzione del valore in Italia” realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere e sottolineando il ruolo delle imprese coesive nell’ecologia dello sviluppo.