Web society nel pieno della sua maturità. Almeno così sembrerebbe stando ai dati diffusi oggi da Censis e Ucsi che hanno redatto il 13° Rapporto sulla comunicazione. (Scopri di più su: http://www.helpconsumatori.it/new-media/rapporto-censis-ucsi-italiani-sempre-piu-social-e-smartphone-addicted/107375)

Dopo una prima rapida osservazione dei risultati è facile rendersi subito conto della situazione: il 74% degli italiani va su internet; gli smartphone sono l’appendice corporea dell’89% dei giovani; social network e piattaforme online vengono considerati indispensabili nella vita quotidiana.

Andando più ne dettaglio si nota che la penetrazione di internet è aumenta di 2,8 punti percentuali nell’ultimo anno e l’utenza della rete tocca un nuovo record, attestandosi al 73,7% degli italiani, sfiorando il 96% per quanto riguarda il target degli under 30. Mentre diminuiscono gli utenti dei telefoni cellulari “basic”, in grado solo di telefonare e inviare sms (-5,1% nell’ultimo anno), continua la crescita impetuosa degli smartphone, utilizzati dal 64,8% degli italiani (e dall’89,4% dei giovani di 14-29 anni).

Negli anni della crisi economica, gli italiani hanno tagliato molte spese ma non quelle sui media connessi in rete: investire e utilizzare questo tipo di strumenti per informarsi, prenotare viaggi e vacanze, acquistare beni e servizi, guardare film o seguire partite di calcio, entrare in contatto con le amministrazioni pubbliche o svolgere operazioni bancarie, ha significato spendere meno soldi o anche solo sprecare meno tempo. Permettendo di fatto la possibilità di poter fare a meno di intermediari per portare avanti molte cose, le nuove tecnologie stanno anche colmando il divario tra élite e popolo, prestandosi all’opera di decostruzione delle diverse forme di autorità costituite. Si tratta di una sfiducia nelle classi dirigenti al potere e in istituzioni di lunga durata.

Si sta così radicando un nuovo mito fondativo della cultura web: la convinzione che il lifelogging, i dispositivi di self-tracking e i servizi di social networking potranno fornire risposte ai bisogni della collettività più efficaci, veloci, trasparenti ed economiche di quanto finora sia stato fatto.

In tutto questo, radio e televisione sembrano continuare a godere di buona salute. La televisione continua ad avere un pubblico coincidente con la quasi totalità della popolazione: il 97,5% degli italiani. Ottimi anche gli ascolti della radio, con una utenza complessiva pari all’83,9% degli italiani.

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