È iniziato a marzo 2016 il lavoro di ricerca di Euricse per tentare di restituire una cifra di quello che è l'impatto della cooperazione sociale veneta sul territorio. Ecco i risultati più significativi commentati da una nota del presidente di Federsolidarietà Veneto Roberto Baldo. (Scopri di più su:
http://www.veneto.confcooperative.it/L-Informazione/Le-Notizie/artmid/496/articleid/2935/Ecco-i-risultati-della-ricerca-Euricse)
"La ricerca, iniziata a Marzo 2016, ha coinvolto circa 130 cooperative sociali e si è suddivisa in due fasi: una fase di autovalutazione in cui alle singole cooperative è stato sottoposto un questionario di raccolta dati, e una fase di valutazione da parte dei vari stakeholder (soci, lavoratori, volontari, utenti, famigliari, amministrazione, aziende private) che sono stati intervistati e hanno risposto ad ulteriori questionari.
Visti gli interessanti risultati verificati dalla ricerca, i dati raccolti verranno ampiamente utilizzati per comunicare il valore della cooperazione sociale e saranno diffusi presso la Regione, i Comuni e le principali associazioni di categoria del Veneto.
Il mio invito è di
scaricare la presente infografica e diffonderla presso i vostri soci e lavoratori come ritenete più opportuno, ma soprattutto ci tengo a portare alla vostra attenzione una piccola riflessione su ognuno di questi risultati che abbiamo voluto evidenziare.
L’impatto sulla spesa pubblica
Il risparmio del 20% che le Pubbliche Amministrazioni hanno in seguito all’esternalizzazione dei servizi alle cooperative di tipo A è il risultato di una maggiore efficienza nella gestione dei servizi, prova che la cooperazione porta con sé competenze, professionalità e trasparenza.
L’impatto sul mercato
I dati che abbiamo voluto riportare rappresentano un chiaro segnale di come le cooperative si stiano svincolando da un rapporto privilegiato con le Pubbliche Amministrazioni, cercando di rivolgersi sempre più ai privati e andando, in questo modo, a stimolare e a sviluppare un approccio maggiormente imprenditoriale e market oriented. Penso che in questo scenario economico e politico sia fondamentale incentivare sempre di più questa tendenza in crescita.
L’impatto su occupazione e territorio
È evidente come la capacità occupazionale della cooperazione sociale sia in grado di privilegiare il territorio di riferimento, andando a sostenere la comunità senza costringere le famiglie a trasferimenti obbligati e a continui spostamenti.
L’impatto sul lavoro volontario
Le 250.000 ore di lavoro volontario donate dai lavoratori alla propria cooperativa non vanno lette come “ore di lavoro straordinario non pagato”, ma sono intese come ore che i lavoratori hanno scelto di impiegare in attività di volontariato e di partecipazione, come adesione ideale della base sociale alla vision e agli obiettivi della cooperazione. Questo è supportato da un ulteriore dato che ci dice che la partecipazione media alle Assemblee dei soci è di circa il 70%.
Perché abbiamo deciso di dare avvio a questa ricerca? Perché ritengo che sia importante, se non fondamentale, iniziare a dare un valore numerico, a riportare dei dati chiari ed inequivocabili che dimostrino ciò che noi sappiamo bene, ma che è sempre stato difficile dimostrare: la cooperazione sociale fa bene al territorio.
In uno scenario in cui il tessuto produttivo ed economico del paese si sta sfaldando, delocalizzando sempre di più le aziende e costringendo le nostre risorse maggiori a emigrare, la cooperazione sociale difende la capacità di fare economia sul territorio, investendo nelle persone e nella motivazione, reinventandosi in chiave imprenditoriale, facendo innovazione.
Roberto Baldo, Presidente Federsolidarietà Veneto