La crisi non si legge solo evidenziando il calo dei consumi di beni e servizi, dei posti di lavoro, della ricchezza disponibile, ma approfondendo la trasformazione di questi fattori, in particolare dei modelli di consumo, dove la variabile sociale e ambientale è sempre più rilevante nel guidare le scelte. (Scopri di più su:
http://irisnetwork.it/2016/09/wis16-fairphone/)
Anche il mercato dell’elettronica di consumo impone delle riflessioni sulle conseguenze sociali, ambientali ed economiche dell’innovazione. Inoltre non va dimenticato che la tecnologia ha implicazioni etiche e identitarie molto forti.
Fairphone è un’impresa sociale olandese che dal 2013 produce smartphone etici per intervenire in modo graduale sulle sfide sociali e ambientali dell’industria elettronica. Seguendo direttamente il processo manifatturiero si pone l’obiettivo di incrementare la sostenibilità della catena di fornitura, creando un prodotto sostenibile, modulare e riparabile, costruito per durare.
Innanzitutto la produzione di Fairphone si affida su materie prime certificate: miniere (conflict-free minerals da Repubblica Democratica del Congo e Rwanda, oro dalle miniere fair trade del Perù) e catene di montaggio che hanno superato controlli sul modo in cui vengono gestiti forza lavoro, scorie industriali, giro d’affari.
E’ un prodotto indipendente e rappresenta un’alternativa agli andamenti del mercato e del suo sistema economico. Fairphone è “trasparente”: oltre ai punti che riguardano il modo in cui viene fabbricato, è open source, ci si può guardare dentro sia a livello di software che a livello di hardware. Il codice del telefono è disponibile per gli sviluppatori e per chiunque voglia guardare al modo in cui il telefono funziona e garantisce sicurezza e privacy.
Fairphone vuole ripensare il processo produttivo nella sua totalità, la catena del valore e l’impatto sociale prodotto, guidati da un principio di sostenibilità ed equità.