Semaforo verde al Sia (Sostegno per l’inclusione attiva). A partire dal 2 settembre i cittadini meno abbienti, possono richiedere al proprio Comune di residenza un aiuto economico, nato in forma sperimentale nel 2012 nelle 12 città più popolose e ora esteso a tutto il territorio. (Scopri di più su: http://www.ilpuntopensionielavoro.it/site/home/lavoro/via-libera-al-sia.html)
  • Leonardo Comegna
Di cosa si tratta. E’ una misura di contrasto alla povertà, che prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate, nelle quali siano presenti minorenni, figli disabili o donne in stato di gravidanza accertata, attraverso una carta di importo prepagato. La somma è pari ad 80 euro al mese per ogni componente del nucleo familiare sino ad un massimo di 400 euro al mese (se sono presenti 5 o più componenti) per un periodo complessivo non superiore a 12 mesi. L’erogazione del beneficio economico avviene tramite una carta di pagamento elettronico (Carta Sia), che può essere utilizzata per acquistare generi alimentari, prodotti farmaceutici e per pagare le bollette domestiche di luce e gas. La carta è completamente gratuita e funziona come le normali carte di pagamento elettroniche in circolazione: la differenza sta nel fatto che le spese, invece che essere addebitate al titolare della carta, sono addebitate direttamente allo Stato.

I requisiti. Beneficiari sono i cittadini italiani o comunitari, ovvero i familiari di questi purché in possesso di permesso di soggiorno permanente, residenti in Italia il cui nucleo familiare sia in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:
  • presenza di un componente minorenne;
  • presenza di un disabile;
  • presenza di una donna in gravidanza.
Inoltre, l’Isee (lo strumento che determina la “ricchezza”) del nucleo familiare del richiedente deve essere inferiore a 3mila euro ed ancora:
  • il valore complessivo dei trattamenti di natura economica, anche esenti, fruiti dal nucleo non deve superare l’importo di 600 euro mensili;
  • nessun componente deve risultare beneficiario di Naspi (l’indennità di disoccupazione);
  • nessun componente del nucleo familiare deve risultare in possesso di autoveicoli immatricolati la prima volta nei 12 mesi antecedenti la richiesta, né di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc (250 cc in caso di motoveicoli), immatricolati la prima volta nei 3 anni precedenti.

La domanda. L'attuazione della misura è demandata prevalentemente ai Comuni che dovranno attuare la gestione operativa delle domande. Mentre l’Inps dovrà effettuare i controlli delle posizioni dei soggetti richiedenti per verificare il possesso dei requisiti richiesti. I cittadini interessati sono infatti tenuti a presentare la domanda, a partire dal 2 settembre, direttamente al proprio Comune di appartenenza che, successivamente, provvederà ad inoltrarle all’Inps.

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