Può un singolo progetto vincere le difficoltà di un intero continente promuovendo cittadinanza attiva e coesione? (Scopri di più su: https://www.riparteilfuturo.it/blog/articoli/the-good-lobby-come-condividere-le-competenze-per-migliorare-la-democrazia-in-europa)
  • Giovanni Bonometto
È quello che si propone - e sta facendo da un anno - The Good Lobby, una piattaforma di esperti volontari istituita dalla Wake Up Foundation che mira a creare partnership per attività d’interesse pubblico, basata sulla condivisione a livello europeo di competenze di alto profilo, a disposizione della società civile e delle ONG.

Un meccanismo innovativo di condivisione di esperienze per affrontare la macchinosità delle istituzioni europee, che oggi si confrontano con la più grave crisi d’identità del vecchio continente. La notizia del giorno, il referendum sulla Brexit, è un pugno allo stomaco che avrà inevitabilmente ripercussioni su tutti gli stati membri. E un segnale forte per un cambio di rotta auspicato.

Tuttavia questa vicenda difficilmente modificherà, almeno nel breve termine, il modo più diffuso con cui soggetti nazionali e altre realtà sono solite portare i propri interessi all’attenzione dell’organo di governo centrale. A Bruxelles, infatti, sono attivi circa 30 mila lobbisti che rappresentano grandi compagnie, banche, associazioni di categoria (energia, tabacco, industria tecnologica, comunicazioni, ecc), studi legali, fino agli interessi degli stessi stati membri. In questo computo sono calcolate anche le ONG, le quali tuttavia sono spesso scarsamente attrezzate a rappresentare gli interessi dei cittadini, a causa del budget limitato di cui dispongono, e perché rappresentano interessi di soggetti “deboli”. Di conseguenza la loro voce non arriva alle orecchie dei decisori pubblici europei tanto forte quanto quella di altre realtà ben più influenti.

I volontari di The Good Lobby sono esperti avvocati, professionisti di marketing, accademici e studenti, i quali condividono le proprie competenze con le ONG che operano su importanti temi sociali a livello europeo. L’organizzazione inoltre offre corsi di formazione, assistenza tecnica e strategica in diritto comunitario, advocacy e comunicazione.

Tra i suoi clienti si trovano Access Info Europe che si occupa della promozione del diritto all’accesso alle informazioni in Europa, Beuc, ente che difende i diritti dei consumatori europei e la fondazione Wikimedia.

L’attività di The Good Lobby è stata a tal punto riconosciuta e apprezzata da risultare uno dei candidati agli European Citizenship Awards 2016, un’iniziativa congiunta di Volonteurope ed European Civic Forum quale riconoscimento della giustizia sociale per la coesione delle comunità europee.

Questo premio celebra l’impegno democratico di associazioni, singoli individui, gruppi di cittadini o imprese sociali, riconoscendo le iniziative innovative che rendono migliori le nostre comunità in termini di democrazia, giustizia sociale e accesso universale ai diritti.

Noi non abbiamo dubbi: voteremo The Good Lobby perché crediamo che la società civile, per farsi ascoltare nelle sedi istituzionali, abbia due strumenti fondamentali: da una parte, il consenso dal basso, la pressione della cittadinanza; dall’altra, la forza della competenza e della capacità d’innovazione. E’ quello che l’advocacy civica di The Good Lobby tenta di fare. Potete votarli anche voi a questo link, oltre che conoscere le altre interessanti iniziative.

Se l’Europa, oggi più piccola di ieri, riuscirà a unirsi in una realtà più coesa ed efficiente, sarà anche grazie a strumenti e organizzazioni come The Good Lobby.

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