È stata presentata ieri, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l'indagine "Il Servizio Civile Nazionale fra cittadinanza attiva e occupabilità". (Scopri di più su:
http://www.lavoro.gov.it/notizie/pagine/presentata-l-indagine-isfol-il-servizio-civile-fra-cittadinanza-attiva-e-occupabilita.aspx/)
Curata dall'ISFOL, la ricerca si è basata su un campione di 1.000 volontari e costituisce un primo passo per conoscere, in misura più approfondita, l'universo costituito dai giovani volontari italiani. Ben 35.531, avviati nel 2015, più del doppio rispetto ai 15.114 del 2014, di cui 607 impegnati all'estero. Le stime per il 2016 confermano la tendenza all'aumento: 6.239 avviamenti fino all'8 agosto, che si prevede saranno oltre 41.700 a fine anno.
Come ha dichiarato il Sottosegratario al Lavoro, Luigi Bobba, "l'indagine costituisce una novità assoluta, capace non solo di tracciare l'identikit dei giovani in Servizio Civile, ma anche di fungere da guida nella predisposizione del decreto legislativo in applicazione della legge delega di riforma del terzo settore e del Servizio Civile".
Lo studio - illustrato dalla dottoressa Sandra D'Agostino, ricercatrice dell'ISFOL e team leader del gruppo di lavoro - ha posto in luce interessanti elementi sui giovani che, nel nostro Paese, hanno scelto di dedicare le proprie energie al Servizio Civile Nazionale, tra il 2015 e il 2016.
In primo luogo, i dati hanno evidenziato la prevalenza delle donne sugli uomini: il 65,3% contro il 34,7. Quindi, la cifra anagrafica che vede quasi la metà del campione collocarsi tra i 22 e i 25 anni: il 48,1%. Il meridione d'Italia copre per quasi un terzo le zone di provenienza del campione intervistato. Interessante pure il background familiare che vede prevalere il ceto alto con il 26,6%, seguito dal medio-alto (24,5%) e dal medio (23,1). Un discorso a parte, merita il livello d'istruzione che è decisamente più elevato rispetto a quello dei coetanei non in Servizio Civile. Il 60,2% possiede il diploma superiore, il 16% la laurea di II livello, il 35% sta seguendo un percorso formativo e il 64% conosce due lingue straniere, a livello base.
Sulla "cittadinanza attiva", l'indagine ISFOL ha registrato un 65% di volontari "componenti attivi o sostenitori un'associazione". In testa, ci sono i sodalizi sportivi, con il 26%, seguiti da quelli culturali (19%) e di sostegno ai diritti umani (17%). Sui comportamenti attivi, più nel dettaglio, il volontariato è il primo con quasi il 60% delle preferenze. Seguono il rispetto delle regole (16,2%) e la raccolta differenziata dei rifiuti, con il 12,5%.
Sul futuro, per giovani volontari, la preoccupazione più rilevante è non riuscire a trovare il lavoro che si desidera o, comunque, quello per il quale si è studiato. A ruota, il restare precari a lungo e il non riuscire a trovare neppure un lavoro qualsiasi.
"I numeri testimoniano la bontà delle scelte compiute dal Ministero - ha commentato il Sottosegretario Bobba - sia con l'impegno di Garanzia Giovani sia con i sette accordi di programma e protocolli d'intesa sottoscritti, per avviare in Servizio Civile Nazionale 3.662 volontari. Ora, ha concluso, si dovrà proseguire sulla dimensione europea del Servizio Civile, coinvolgere sempre più i neet e rendere possibile la partecipazione per chiunque voglia fare Servizio Civile".