Secondo i dati delle Nazioni Unite, nel primo semestre del
2016 si è registrato il maggior numero di vittime civili nel Paese dal
2009. Il numero dei bambini vittime del conflitto è aumentato del 18%
dallo scorso anno.
“I dati contenuti nel rapporto della Missione delle Nazioni Unite in
Afghanistan sono davvero scioccanti e rappresentano una significativa
marcia indietro nei progressi raggiunti per i bambini afgani” ha
dichiarato Ana Locsin, Direttore di Save the Children Afghanistan. “Save
the Children condanna duramente tutti gli attacchi sui bambini ed
esorta tutte le parti in Afghanistan a fare della protezione dei civili,
in particolare dei bambini, una priorità” aggiunge Locsin.
Secondo il rapporto delle Nazioni Unite, circa 400 bambini sono stati
uccisi e almeno 1.121 hanno subito mutilazioni in Afghanistan tra
gennaio e giugno del 2016, il semestre in cui si è registrato il maggior
numero di vittime civili nel Paese dal 2009. Quasi un terzo di tutti i
morti e feriti tra i civili sono bambini e il numero totale dei bambini
vittime delle violenze è aumentato del 18% rispetto allo stesso periodo
dello scorso anno.
“Oltre all’evidente rischio per la loro vita, essere testimoni di
attacchi ai civili può causare un forte trauma ai bambini, spesso con
problemi psicosociali che possono incidere sul loro sviluppo a lungo
termine. Molti bambini assistono alla morte o al ferimento dei loro
familiari, episodi sconvolgenti che possono avere enormi ripercussioni
sulle loro vite, soprattutto se il capofamiglia non può più lavorare o
prendersi cura di loro,” prosegue Locsin. “I bambini sono sempre vittime
innocenti: non prendono parte al conflitto e devono essere protetti da
ogni pericolo,” conclude Locsin.
Le vittime civili in Afghanistan, tra gennaio e giugno 2016, sono state
5.166, un incremento del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso
anno. Più di 155.000 afgani hanno dovuto abbandonare le proprie case nei
primi sei mesi dell’anno, il 10% in più rispetto al 2015.