Un gruppo di amici che, di fronte ad un bisogno o ad un’emergenza sociale, decide di riunirsi in un’associazione, dotandosi delle risorse strumentali e delle capacità umane e professionali utili per organizzare una risposta efficace ed innovativa. (Scopri di più su: http://www.generativita.it/it/generativity/)

Un imprenditore che ama la sua attività, non come un mezzo per far soldi, ma come un modo per realizzare qualcosa di bello, che lo appassiona e di cui è orgoglioso; che coinvolge altri nella sua impresa, promuovendone le capacità, stimolandone la creatività e risvegliandone la responsabilità.

Cittadini che si mettono insieme per salvaguardare e promuovere il proprio territorio, finendo per creare nuove occasioni di crescita per i più giovani.

Questi sono solo alcuni esempi di che cosa é la generativita sociale: un paradigma per andare oltre la società dei consumi e le sue contraddizioni, nella consapevolezza che una nuova prosperità potrà essere raggiunta solo cambiando la relazione tra il desiderio che anima la vita di ciascuno e l’organizzazione sociale, economica e istituzionale che ci circonda.

Secondo Erik H. Erikson, la generatività deriva dal positivo superamento della crisi adolescenziale. L’Io narcisistico – a cui piace pensare che tutto il mondo gli ruoti attorno – rimane impigliato nella trappola di un desiderio che non riesce a colmare. Come il criceto nella ruota, egli corre sempre più forte ma rimane perfettamente fermo.

Per uscire da questa impasse, occorre un’idea di libertà più ricca e consapevole, capace di accettare il rischio di attraversare il vuoto che il desiderio ci spalanca davanti, attraverso un’affezione creativa che, proiettata verso il futuro, non pretenda di dominare ciò che ama.

Quello generativo è un movimento fatto di tre momenti, tutti essenziali.

Mettere al mondo. Prendersi cura. Lasciare andare.

Le organizzazioni, le associazioni, i movimenti e le istituzioni che incorporano la logica della generatività contrastano il destino dell’irrigidimento e della routine mediante un’azione transitiva – un dare, un consegnare, un trasmettere – il cui fine ultimo è la capacitazione di altri.

In questo modo, la generatività sociale da vita a processi sociali aperti, capaci di rilanciare il futuro e di creare una forma dinamica di legame sociale: sia tra le persone che si mettono insieme per realizzare ciò a cui danno valore, sia nel tempo, tra le generazioni, poiché ciò che viene messo al mondo dalla nostra creatività possa vivere, direttamente o indirettamente, al di là di noi.
Come una spirale aperta, la generatività sociale si sviluppa lungo l'asse del tempo e si allarga coinvolgendo e mobilitando la comunità circostante.

La generatività sociale, è un’azione che si svolge come un testo.

Tenuta insieme da un senso, essa parla attraverso ciò che fa, attivando, mobilitando altri e arrivando persino a suscitare cambiamenti sociali e istituzionali.

La sua forza narrativa esemplare interpella ciascuno a ricomprendere sé stesso come soggetto a sua volta capace di generatività.

La generatività sociale è un’azione che racconta di una relazione e mette in relazione.

Sempre essa si affida ad altri per essere ripresa, rilanciata, fatta rinascere.

La generatività sociale è allo stesso tempo un paradigma di cambiamento di sé, delle forme sociali e del modello di sviluppo.

Solo una nuova relazione tra il vissuto soggettivo e l’organizzarne sociale potrà portarci fuori dalle secche della crisi economica, politica e morale nella quale ci troviamo.

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