Floating piers, l’installazione di Christo sul Lago d’Iseo, ma soprattutto wikimania, il raduno mondiale di wikipedia a Esino Lario, un piccolo paese della provincia di Lecco, sono solo gli ultimi esempi in ordine di tempo (e di successo) che evidenziano il ruolo della produzione culturale e della conoscenza come “attrattori” di nuove opportunità (anche economiche) per lo sviluppo locale, coinvolgendo interi territori nelle loro diverse articolazioni pubbliche, private, non profit. (Scopri di più su:
http://workshop.irisnetwork.it/coesione-risorsa-generativa-investire-su-cultura-conoscenza-cambia-processi-sviluppo-locale/)
La cultura, in particolare, va sempre più in direzione “sociale”, grazie a produzioni che affrontano questioni legate ad esempio alla disabilità e all’esclusione e ad eventi di richiamo nazionale che tematizzano le proprie iniziative in questa stessa direzione. D’altro canto anche organizzazioni del “sociale” – associazioni di volontariato, cooperative e imprese sociali e altri attori del welfare socio-assistenziale e educativo – stanno progressivamente riconoscendo lo stesso valore alla produzione culturale cimentandosi con attività proprie.
Si tratta di un’evoluzione interessante, ricca di elementi innovativi: si sta costruendo, infatti, un nuovo ambito di confronto e di scambio tra realtà diverse che avviene sul piano delle pratiche, ma anche degli orientamenti di senso e, non ultimo, dei modelli gestionali. La produzione culturale può rappresentare un veicolo per restituire il carattere provocatorio dei bisogni e per favorire un protagonismo non solo formale dei beneficiari; allo stesso tempo rappresenta una delle modalità più creative e potenzialmente partecipate da mettere in campo, soprattutto se sviluppa una programmazione integrata con progetti educativi, terapeutici, di socializzazione, inclusione e sviluppo comunitario. Inoltre può rappresentare lo strumento attraverso cui le imprese sociali realizzano, nei fatti, una strategia di radicamento nei tessuti comunitari, coinvolgendo un numero crescente e variegato di soggetti economici e sociali che poi possono coalizzare intorno a concrete iniziative di sviluppo, in veste di partner operativi, finanziatori, sostenitori che legittimano il carattere di “interesse collettivo” dell’attività proposta.
In questo quadro servono strumenti adeguati per migliorare la capacità delle organizzazioni sociali di riconoscere e attivare la produzione culturale per migliorare l’efficacia e l’impatto delle proprio attività; gli stessi strumenti possono al contempo arricchire le capacità delle organizzazioni culturali per operare in contesti di welfare generativo.