“Si stima che siano almeno 10.000 in Italia i rifugiati e richiedenti asilo che vivono in insediamenti informali (stazioni ferroviarie, palazzi occupati, campi spontanei), in condizioni umanitarie critiche, con uno scarso o del tutto assente accesso alle cure mediche e privi di qualsiasi forma di assistenza. La cronica mancanza di posti nel sistema di accoglienza per richiedenti asilo e la mancata previsione di strutture per i migranti in transito, rischiano di incrementare il numero degli insediamenti informali e la popolazione all’interno degli stessi”.
È quanto si legge in un appello congiunto sottoscritto da tredici ONG.
“Gli insediamenti spontanei a Ventimiglia e quello a Roma in via Cupa, costituiscono soltanto due degli esempi più recenti e più evidenti – si legge nel documento” in questi casi, a fronte degli sforzi di vari attori della società civile di assistere i migranti riguardo le necessità primarie – cibo, servizi igienici, orientamento socio-sanitario di base – le istituzioni hanno reagito con sgomberi forzati, espulsioni, trasferimenti di migranti da una parte all’altra dell’Italia”.
Da qui l’appello “alle istituzioni competenti, nazionali e locali, di mettere in campo tutte le misure necessarie ad assicurare condizioni di vita dignitose e pieno accesso ai diritti umani fondamentali, tra cui il diritto alla salute, a tutti i migranti forzati presenti nel nostro Paese, bambini, donne e uomini, anche a coloro che si trovano al di fuori del sistema di accoglienza governativo, qualunque sia il loro status giuridico”.
“Il godimento di diritti fondamentali, come il diritto al cibo, all’acqua, alla salute, a non subire abusi e violenze – sottolineano le ONG firmatarie - non possono dipendere dallo status giuridico dei migranti forzati né dalla loro volontà di cercare protezione nel nostro Paese o di considerarlo soltanto un transito verso altri Stati dell’Unione Europea”.
Associazioni firmatarie dell’Appello:
- AI.BI.
- AMREF
- ASGI
- CEFA Onlus
- CIES
- Concord Italia
- Focsiv
- INTERSOS
- LasciateCIEntrare
- Medici per i diritti umani (MEDU)
- Medici Senza Frontiere Italia
- Oxfam Italia
- Save the Children Italia
- Sonia for a just new world
Per maggiori informazioni: Giovanni Visone, Responsabile Comunicazione INTERSOS,
comunicazione@intersos.org, Tel: +39 0685374332,
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