Il Sudan ha accettato la risoluzione con la quale il Consiglio delle Nazioni Unite ha autorizzato l'invio di un contingente di 26.000 uomini in Darfur.
Il contingente parte nel tentativo di svolgere una missione di pace, attraverso la presenza ed il lavoro di 26 mila caschi blu nella regione dove dal 2003 è in corso una guerra civile che ha provocato più di 200 mila morti e milioni di sfollati.
"Annunciamo la nostra approvazione della risoluzione - ha detto Lam Akol, il ministro degli Esteri sudanese - e anche il nostro impegno per il rispetto delle disposizioni che ci riguardano".
Nel contingente delle forze ONU che andranno a sostenere i 7000 uomini dell'Unione Africana già attivi in Darfur, non vi saranno militari italiani. Infatti, come aveva già annunciato il Ministro degli Esteri D'Alema "Roma è pronta a garantire sostegno umanitario e finanziario alla missione, ma non è disponibile a fornire un contributo militare, in quanto già ai limiti di proiezione internazionale delle forze".
L'Italia si prepara ad inviare circa 40 tonnellate di beni di prima necessità destinati ai campi profughi del Ciad dove durante questi anni di guerra si sono sistemati oltre 200.000 rifugiati.
Infine, l'Italia contribuirà al pacchetto finanziario di 71 milioni di euro creato dall'Unione europea per il Darfur, in sostegno degli aiuti umanitari e delle forze di pace dell'Unione Africana.