Il diversity management è entrato nelle aziende. Un circuito
innovativo e in via di sviluppo grazie al progetto "Diversitalavoro"
promosso da Unar, Fondazione Sodalitas, Value People e Fondazione Adecco
per le pari opportunità. Dal 2007 assunte 80 persone, coinvolte 90
aziende. Buemi: "Così si abbattono stereotipi". L'8 e 9 giugno a Milano
il Career Forum
ROMA - Facilitare l'accesso al mercato del lavoro a persone
con disabilità, appartenenti alle categorie protette, di origine straniera e
transgender, coinvolgendo imprese e istituzioni. Con questa finalità è nato nel
2007 Diversitalavoro, il Career Forum delle Pari Opportunità promosso da
Unar, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni
della presidenza del Consiglio dei ministri,
Fondazione
Sodalitas, Value People e
Fondazione
Adecco per le pari opportunità.
"Cerchiamo
talenti cui offrire pari opportunità nel mondo del lavoro" è lo slogan che
accompagna fin dall'inizio il progetto, che nel 2015 ha registrato il suo anno
migliore in quanto ad assunzioni realizzate: 80 posti di lavoro ottenuti, pari
al 9% di quanti hanno partecipato al servizio (gli anni precedenti ci si era
attestati tra il 5 e il 7%). Si tratta di contratti per lo più a tempo
determinato.
Dal 2007 al 2015 sono state oltre 1400 le persone
selezionate agli incontri di formazione e incontri con le aziende ai Career Forum;
600 i partecipanti agli incontri di formazione individuale per beneficiari;
3000 i colloqui tra candidati preselezionati e aziende. Quali titoli di studio
hanno i beneficiari? Il 64% laureati, il 14% studenti o laureandi, il 22% con
master. L'area di studio predominante è l'economia (43%), per il 15%
l'ingegneria e per il 9% un'area più genericamente tecnico-scientifica. Altri
settori per il 33%. Tra il 2007 e il 2015 hanno partecipato al servizio più
uomini (56%) che donne (42%): l'82% sono gli italiani, il 94% iscritti alle
categorie protette, il 18% gli stranieri di cui l'82% dell'Europa dell'est e il
18% da Sud America e Africa; il 2% sono le persone transgender.
Chiediamo a Marco
Buemi, project manager del team di Diversitalavoro, quante aziende hanno
partecipato a Diveritalavoro nel corso di questi anni.
Sono 80-90 i brand aziendali che hanno partecipato ai Career Day dal 2007.
Molti sono habitué, o doppioni perché
partecipano sia alle edizioni di Milano che di Roma. E' da segnalare il grande
aumento che si è avuto in questi ultimi anni.
Cosa cercano e cosa
trovano le aziende?
In passato alcune preferivano pagare la multa per non aver ottemperato alle
assunzioni previste dalla legge 68/99, ora, con Diversitalavoro hanno la
possibilità di un percorso preparato e di aumentare le assunzioni e le
competenze. Sono sempre più interessate alle differenze, capiscono che sono un
plusvalore e fonte di business.
Quali, tra le
categorie di persone svantaggiate cui Diversitalavoro si rivolge, trovano più
facilmente un'occupazione?
Le persone con disabilità e iscritte alle categorie protette, la legge le
aiuta.
Diversitalavoro sta
anche rinnovando e potenziando la comunicazione, per raggiungere un ancora più
ampio bacino di interessati.
Sì, abbiamo rinnovato il sito
web e sarà lanciata a giorni la newsletter con informazioni per le aziende,
normative, consigli, con l'obiettivo di coinvolgere anche le aziende
medio-piccole: finora chi ha risposto maggiormente sono stati i grandi brand,
ora vogliamo allargare l'attenzione anche alla Pmi, che in Italia rappresentano
il 95% del tessuto produttivo.
Intanto, l'8 e il 9 giugno a Milano,
torna uno degli appuntamenti centrali per Diversitalavoro: il Career Forum.
Si tratta dell'evento di punta, insieme a quello di novembre a Roma. E' articolato
in due parti: seminari di orientamento e formazione per saper "Come redigere un
efficace Curriculum Vitae" e "Come presentarsi efficacemente a un colloquio di lavoro"
e incontro con le aziende (che
sono, ad oggi, 18). Molto importante è il Curriculum vitae check
personalizzato, nel quale vengono forniti tanti consigli per presentarsi al
meglio. L'iniziativa di giugno è organizzata in collaborazione con il
Politecnico di Milano.
Cosa è cambiato da
quando il progetto ha avviato i primi passi ad oggi, quali consapevolezze avete
acquisito?
In questi anni abbiamo notato che tra gli aspiranti lavoratori c'è molta
rassegnazione, specie dopo aver mandato decina di curricula ed essere sempre stati scavalcati. La forza di
Diversitalavoro sta nel preparare un percorso e creare, diciamo, un ‘ambiente
protetto' anche attraverso la formazione alla aziende che ma mano abbattono
pregiudizi e stereotipi. Sul fronte delle aziende, notiamo che si aprono sempre
più on interesse alla diversità e capiscono che essa è un valore aggiunto e
fonte di business.
Quali passi ulteriori
per il prossimo futuro?
Diversitalavoro sta costruendo una serie di accordi con le università,
Politecnico di Milano e altre, e con tutti i portatori di interesse, affinché
il tema della diversità - che in Italia non è ben sviluppato - possa essere
centrale e strutturale come merita. E' strategico mettersi insieme per
raggiungere l'obiettivo. (Elisabetta Proietti)