Le alluvioni in Bangladesh, India, Pakistan a Nepal causate dalle piogge monsoniche e dai cicloni hanno distrutto case, coltivazioni e sconvolto la vita di oltre 20 milioni di persone, tra cui moltissimi bambini: su questi e le loro famiglie le conseguenze del disastro si faranno sentire per molti mesi.
La gran parte dei minori non potrà tornare a scuola, dato che gli edifici scolastici sono stati distrutti o utilizzati come ripari dalle famiglie costrette a sfollare a causa dell'alluvione. Inoltre vi è il rischio, sul lungo periodo, di mancanza o carenza di cibo dal momento che i contadini non potranno riseminare i campi finché essi saranno invasi dalle acque.
"Siamo in presenza della più grave alluvione degli ultimi dieci anni e i bambini ne sconteranno le conseguenze per i mesi a venire", commenta Gareth Owen, Direttore delle Emergenze di Save the Children."Già adesso debbono fronteggiare il problema della mancanza di cibo, di acqua potabile e il conseguente rischio di contrarre infezioni dovute all'acqua inquinata".
Cosa sta facendo Save the Children
L'organizzazione internazionale è operativa in Bangladesh, Nepal, India e Pakistan e sta provvedendo alla fornitura di cibo, acqua potabile, kit igienici, ripari e teli di plastica, materiale scolastico, giocattoli. Inoltre sta contribuendo alla messa in salvo e trasferimento di bambini e famiglie rimasti privi delle loro case. In totale sono oltre 90.000 i minori e i nuclei familiari supportati e soccorsi da Save the Children.
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