Epatite C: l’India concede il brevetto alla Gilead. Una cattiva notizia per milioni di pazienti che non hanno accesso alle cure.
Roma. Dopo averlo inizialmente rifiutato, l'ufficio brevetti indiano ha concesso ieri il brevetto alla Gilead Sciences sulla componente di base del farmaco Sofosbuvir, per la cura dell’Epatite C, che attualmente negli Stati Uniti costa 1.000 dollari a pillola.
La richiesta di brevetto era stata osteggiata da diversi gruppi della società civile costituiti da persone affette da Epatite C e HIV ed erano state presentate una serie di opposizioni al brevetto, tutte rigettate dall’ufficio brevetti indiano. Nelle opposizioni si sosteneva che il Sofosbuvir non fosse scientificamente innovativo e pertanto non necessitasse di un brevetto in India. Medici Senza Frontiere (MSF), che fa affidamento ai farmaci generici per le sue attività mediche di tutto il mondo, sostiene gli sforzi per rendere il Sofosbuvir producibile in via generica.
La domanda era stata inizialmente respinta, nel gennaio 2015, poco prima della visita del presidente Obama nel Paese. La Gilead ha poi impugnato il rifiuto e ora il brevetto è stato concesso. “Questa decisione è una cattiva notizia per le persone affette da Epatite C. MSF tratta pazienti affetti da questa malattia in India, Pakistan e Myanmar, ma ci sono milioni di persone in altri paesi che non avranno accesso alle cure a causa di questa decisione” ha detto Silvia Mancini, esperta di salute pubblica di MSF.
Esistono in commercio versioni generiche del Sofosbuvir, ma sono prodotte dietro licenza volontaria della casa farmaceutica Gilead, che pone vincoli e condizioni che in alcuni casi violano i diritti dei pazienti. Questo vuol dire che Gilead deterrà il monopolio e l’esclusività del mercato definendo di volta in volta i produttori a cui demandare la licenza e indirettamente il prezzo a cui il farmaco verrà venduto impedendo che sia determinato da una dinamica di libera concorrenza.
Inoltre Gilead impone che queste versioni generiche non possano essere vendute alla maggior parte dei paesi a medio reddito, dove vivono circa 50 milioni di persone affette da Epatite C, determinando così una forte limitazione dei benefici della ricerca medica e di accesso a farmaci fondamentali “Tanti attori medico-umanitari e pazienti temevano che il governo indiano cedesse alla pressione degli Stati Uniti per indebolire l’efficacia delle politiche sui brevetti farmaceutici, con lo scopo di ottenerli più facilmente”, prosegue Silvia Mancini. “Questa decisione frenerà le aziende indiane produttrici di farmaci generici che programmavano di entrare sul mercato in modo indipendente fornendo il farmaco a prezzi accessibili non solo ai pazienti in India ma anche ai tanti nei paesi a medio reddito”.
Si stima che 150 milioni di persone nel mondo siano affette dal virus dell'epatite C, e che 700.000 muoiano a causa della malattia ogni anno. Se non trattata, può causare cirrosi epatica e cancro. Il sofosbuvir oggi permette di curare le persone in 12/24 settimane. Ma a causa del prezzo proibitivo, alle persone sia nei paesi ricchi sia in quelli poveri viene negato il trattamento. Negli Stati Uniti, il prezzo imposto dalla Gilead per il Sofosbuvir è 84.000 dollari per ogni ciclo di trattamento di 12 settimane: nei soli 2014 e 2015 l’azienda farmaceutica ha guadagnato più di 15,5 miliardi di dollari dalla vendita del farmaco. Richieste di brevetti per il Sofosbuvir sono state respinte in Egitto, Cina e Ucraina, e altre opposizioni al brevetto sono state depositate in Argentina, Brasile, Russia, Tailandia e Unione Europea.