Se la comunicazione ha un rapporto privilegiato con il mutamento, la comunicazione sociale è innovazione sociale. (Scopri di più su: http://www.conmagazine.it/2016/04/14/la-comunicazione-sociale-e-innovazione-il-futuro-e-adesso/)
La comunicazione è di per sé un’attività finalizzata al cambiamento. Intesa nella sua accezione più propria di costruzione di condivisione, di idee, valori e pratiche, essa è un processo che tende all’allargamento del consenso intorno ai nuovi elementi che propone. La diffusione del consenso intorno a questi elementi è di fatto l’affermazione di una visione della realtà differente dalla precedente, dunque nuova. L’efficacia di un’azione di comunicazione si misura nel grado di cambiamento consensuale che essa ha provocato. Un’azione di comunicazione che non intacca la realtà (un comunicatore politico che non porta voti al suo partito, un comunicatore di azienda che non aumenta la reputazione o le vendite della sua impresa), è una comunicazione fallita.

La comunicazione sociale è, insieme con la comunicazione istituzionale e quella politica, una delle forme della comunicazione pubblica, cioè di quella grande area della comunicazione che riguarda, e coinvolge, gli esseri umani in quanto cives della polis, cittadini che vivono nella comunità organizzata. In particolare, la comunicazione sociale si occupa di promuovere nuovi diritti e pratiche concernenti categorie cosiddette “sociali” – vulnerabili, affette da pesanti diseguaglianze, emarginate o escluse dalla vita della collettività, con l’obiettivo di affermare una società più giusta e solidale. In altre parole, un nuovo ordine sociale, dove questi cittadini e i loro bisogni ricevano un’attenzione, e un sostegno, più importanti.

E poiché lavorare sul fronte dei diritti, della lotta alle diseguaglianze e della solidarietà significa operare per immaginare, e costruire, soluzioni sempre nuove contro il disagio e forme di convivenza in continua evoluzione, la comunicazione sociale è, per definizione, innovazione sociale.

Questo significa operare per innovare il mainstream e l’immaginario collettivo nella direzione di un allargamento delle risorse simboliche disponibili su temi e problemi spesso complessi e contraddittori come quelli sociali. Significa anche condividere questa visione – nel senso di orizzonte verso il quale far convergere realtà alternative possibili – della comunicazione sociale in un contesto culturale spesso abituato a pensare che le questioni importanti siano ben altre.

Ma non abbiamo più tempo per la riflessione: è necessario agire per cambiare ed innovare pratiche, stili di vita e pensieri attraverso la comunicazione sociale se non vogliamo che altri, gli attori della comunicazione di mercato in particolare, lo facciano con semplicità e intelligenza.

La sfida per l’innovazione sta proprio nella capacità di progettare comunicazione sociale che abbia la possibilità di legittimare la presenza sempre più ampia negli spazi mediali disponibili attraverso prodotti e narrazioni credibili, affascinanti e diffondibili.

Il futuro è adesso, è sufficiente un ultimo passo per coglierlo appieno.

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