Sono 16 milioni i contribuenti che scelgono di destinare il 5 per mille ad oltre 45 mila organizzazioni, ma rappresentano solo il 39 per cento. Dall’Iid una campagna di sensibilizzazione per donare in modo sicuro. Patriarca: “Prima di donare è necessario informarsi”. (Scopri di più su:
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Roma. Solo quattro contribuenti su dieci destinano il proprio 5 per mille ad una delle oltre 45 mila organizzazioni che possono riceverlo. Gli altri spesso non sanno di cosa si tratta o semplicemente non conoscono associazioni a cui destinarlo o non si fidano.
È quanto afferma l’Istituto Italiano della donazione (Iid) che in questi giorni ha lanciato la sua prima campagna di sensibilizzazione e informazione sul 5 per mille per informare quanti vogliono donare in modo sicuro e sensibilizzare quanti non sanno ancora come fare. Secondo l’Iid - Istituto italiano della donazione - , su 41 milioni di contribuenti in Italia, solo 16 milioni (39 per cento) scelgono di destinare il loro 5xmille. Ci sono poi anche circa 12 milioni di cittadini possessori di partita Iva o pensionati, spiega l’Istituto, che spesso vengono esclusi dalla possibilità di donare il loro 5 per mille.
Gli enti che hanno diritto a ricevere il 5 per mille, invece, sono ben 45.332. Tra queste le associazioni di volontariato sono le più numerose: esattamente 37.904. Molte di meno sono le associazione sportive dilettantistiche (6.894), gli enti impegnati nella ricerca scientifica (430) e quelli che operano nel settore della sanità (104). Beneficiari sono anche 8.125 comuni, ai quali spettano 14,9 milioni di euro, in crescita rispetto ai 12,5 milioni del 2013. Per Edoardo Patriarca, presidente dell’istituto “bisogna far passare il messaggio che prima di donare è necessario informarsi per selezionare le associazioni a cui donare – spiega -.
Devono essere premiate le associazioni che si preoccupano di essere trasparenti, capaci di rendicontare come hanno speso le risorse raccolte. Sicuramente tra queste ci sono le associazioni verificate da Iid che, superando le verifiche annuali, rispondono a criteri di trasparenza, credibilità ed onestà. La speranza è quella di contribuire in modo significativo all’aumento dei contribuenti consapevoli e informati facendo crescere la fetta di italiani che oggi donano il proprio 5 per mille”.