Lo staff di GVC ad Aleppo: “Ieri è stata una giornata terribile, ci sono stati attacchi a scuole, moschee, oltre che all’ospedale. I colpi di mortaio sono incessanti, dalla mattina presto al pomeriggio, abbiamo molta paura”.
I combattimenti non stop ad ovest di Aleppo stanno distruggendo quel poco che era rimasto e anche gli aiuti umanitari fanno fatica: una delle scuole che GVC avrebbe dovuto riabilitare è andata completamente distrutta.
Continuano senza tregua i combattimenti ad Aleppo città: nelle ultime settimane la tregua, più o meno rispettata nel resto del paese, qui invece ha visto un inasprimento della guerra che insanguina la Siria dal 2011.
Lo staff dell’ONG bolognese GVC ad Aleppo, che vive nella zona ovest della città, è molto spaventato e preoccupato per i continui combattimenti nelle strade. “Ieri è stata una giornata terribile. Ci sono stati bombardamenti senza tregua su case, moschee e altri edifici.
Molte abitazioni sono state colpite” ci comunica al telefono stamattina Roberta Paci, responsabile paese in Siria per GVC. “Il nostro personale che lavora e vive ad Aleppo, con cui non è facile comunicare per le continue interruzioni di elettricità, è costretto a rimanere in casa, specialmente durante il giorno. Tutti hanno subito dei danni, l’edificio in cui vive un nostro collega è stato colpito da un razzo artigianale, danneggiandone gravemente la facciata. In questa situazione i convogli umanitari fanno fatica ad arrivare e anche le attività pianificate per l’emergenza subiscono forti rallentamenti”.
Roberta, che è riuscita a mettersi in comunicazione con parte del personale GVC che lavora nella zona ovest di Aleppo, racconta che ieri la popolazione ha vissuto un bloody day (termine purtroppo diventato di uso corrente tra i cittadini di Aleppo) con bombardamenti senza tregua. Una situazione drammatica già da due settimane e che, come dichiarato dalle Nazioni Unite, comporta un forte rallentamento dei convogli umanitari e un ritardo nella campagna di vaccinazione dei bambini. “Una decina di giorni fa una delle scuole che doveva essere riabilitata da GVC nella zona di Hamdaniye (la zona con il maggior numero di sfollati interni della città) è stata distrutta dalle bombe” continua Roberta “e le attività di pianificazione e di acquisto materiali per riportare l’acqua dove l’accesso è difficoltoso sono interrotte. In questo modo non si riesce ad andare avanti, la popolazione è allo stremo e anche per noi non è facile”.
GVC, presente in Siria prima dell’inizio del conflitto, ribadisce con forza l’appello per la cessazione delle ostilità e per garantire un accesso umanitario sicuro ed efficace in tutto il territorio del Paese.
GVC - Gruppo di Volontariato Civile, in Siria dal 2011 in supporto ai rifugiati iracheni e dal 2013 per la guerra, giunta al suo sesto anno, è una organizzazione non governativa laica e indipendente, nata a Bologna nel 1971. Sin dalla fondazione opera per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni nei Paesi in via di sviluppo attraverso progetti di cooperazione internazionale e aiuti umanitari. Gvc è presente in circa 25 Paesi con interventi nel settore della salute, dell’educazione, della nutrizione, dello sviluppo socio-economico e rurale e della ricostruzione post emergenze. Oltre ai progetti di cooperazione internazionale, GVC promuove azioni di advocacy, campagne di informazione e sensibilizzazione sulle problematiche dello sviluppo, in collegamento con il territorio italiano, europeo e dei Paesi in cui è presente.