«Il nuovo Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale avrà dal prossimo anno una dotazione di un miliardo l'anno e dall'anno prossimo avremo una misura nazionale contro la povertà». (Leggi di più su:
http://www.acli.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=10774:il-ministro-poletti-all-alleanza-dal-prossimo-anno-un-piano-nazionale-di-contrasto-alla-poverta&Itemid=674#ixzz46RlYC9xw)
Lo ha confermato lo scorso mercoledì mattina il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, intervenendo all'assemblea dell'Alleanza contro la povertà in Italia, rispondendo alle questioni raccolte dalle organizzazioni presenti e poste al ministro dal portavoce dell'Alleanza, il presidente delle Acli, Gianni Bottalico.
«L'Alleanza contro la povertà si candida a contribuire a gestire i processi di lotta alla povertà», ha ribadito Bottalico, invitando il governo a «pensare a tutti i poveri, non solo ad uno su tre, e ad attuare in modo completo il reddito di inclusione sociale entro il prossimo quadriennio, creando una infrastruttura per inclusione sociale reale, coinvolgendo enti locali e corpi intermedi sul territorio».
Il ministro Poletti ha riconosciuto che «l'Alleanza contro la povertà ha avuto il grande merito di porre in modo organico la questione della lotta alla povertà. Per questo il governo intende ragionare insieme per definire una prima bozza di Piano nazionale contro la povertà a partire dal prossimo anno oltre l'attuale allargamento del Sia». Il ministro del lavoro ha poi affrontato la questione delle risorse per la lotta alla povertà precisando che «bisogna valutare caso per caso l'esistente e dove appare ragionevole procedere anche ad una razionalizzazione degli strumenti esistenti». Nel contempo Poletti ha esortato a «non mettere più a bilancio solo come un costo le risorse per il welfare, perché l'inclusione sociale ha degli effetti macroeconomici molto positivi che si traducono in un bene per tutto il Paese».
Questo proficuo lavoro comune per il ministro contribuisce a «cancellare la fase delle sperimentazioni nella lotta alla povertà e l'approccio di tipo emergenziale, per passare invece ad una misura organica di contrasto, rivolta a tutte le forme di povertà».