Le adozioni internazionali sono al centro di un'inchiesta del Sole 24 Ore che traccia un quadro dettagliato sulle prospettive del sistema, a pochi giorni dall'entrata in vigore del nuovo regolamento della Commissione per le adozioni internazionali - CAI. (edizione di lunedì 6 agosto)
Ai numeri delle adozioni internazionali in Italia, resi noti dal recente rapporto della CAI aggiornato al 30 giugno, fanno seguito i dettagli della riforma voluta dal ministro Bindi di concerto con gli enti autorizzati. La nuova Cai, come lo stesso ministro ha dichiarato, sarà operativa dal prossimo mese di settembre.
Tra gli interventi degli enti autorizzati, il coordinamento Oltre l'adozione mette il dito sulla piaga della lentezza degli iter adottivi, mentre è unanimemente condivisa la necessità di incentivare la politica estera delle adozioni.
AiBi ha avanzato la proposta, già sollevata in passato, della gratuità delle adozioni internazionali, che equiparerebbe la genitorialità adottiva di un bambino straniero a quella di una coppia che decide di accogliere in famiglia un bambino adottato in Italia. Lo Stato, secondo Aibi, dovrebbe sostenere le famiglie che decidono di essere l'unica e ultima risorsa per un bambino abbandonato che vive all'estero. Ad oggi infatti è prevista una deduzione del 50% delle spese sostenute dalle coppie: dal 2005 esiste un fondo per i rimborsi, a copertura dal 30 al 50% a seconda del reddito.