Il 7 aprile è la Giornata Mondiale della Salute. In un mondo caratterizzato da forti diseguaglianze, garantire a tutti il diritto alla salute è una questione di giustizia. (Scopri di più su: https://www.amref.it/2016_04_07_Lingiustizia_nuoce_gravemente_alla_salute)

Dati alla mano, Amref Health Africa pone l’attenzione sulla necessità di costruire una società globale non solo più sana ma anche più equa.

158. È il numero che segna la distanza tra Lussemburgo e Sierra Leone, primo e ultimo Paese nella classifica mondiale della mortalità infantile. In Sierra Leone ogni 1000 nati muoiono infatti, prima del compimento dei i 5 anni di età, 158 bambini in più rispetto al Lussemburgo. 158 non è quindi solo un numero, è una manifestazione concreta delle disuguaglianze in salute.

Il diritto alla salute è un concetto che supera i confini nazionali o continentali ed è profondamente connesso all’idea di giustizia: in tutto il mondo i cittadini in condizioni di svantaggio sociale tendono ad ammalarsi di più, a guarire di meno, a perdere autosufficienza, ad essere meno soddisfatti della propria salute e a morire prima.

In occasione della Giornata Mondiale della Salute, il prossimo 7 aprile, Amref Health Africa intende porre l’attenzione sulle diseguaglianze in salute che caratterizzano il mondo contemporaneo e che determinano una marcata ingiustizia globale.


Le diseguaglianze in salute - alcuni dati

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i bambini che nascono in Giappone, in Svezia o in Italia hanno un'aspettativa di vita di più di 80 anni, mentre quelli che nascono in Sierra Leone di 46 anni. In materia di acqua, se nel Regno Unito il 100% della popolazione ha accesso a fonti d’acqua potabile, nello Stato africano del Niger, solamente per il 52% degli abitanti si può dire lo stesso. Il 99% delle morti materne si verifica nei Paesi in via di Sviluppo e oltre la metà ha luogo nell’Africa Sub-Sahariana. In Africa, la probabilità che una madre muoia è di 1 su 40, in Europa e Nord America il rapporto è di 1 su 4700. Anche la densità di personale sanitario mostra un gap enorme tra Regioni del mondo: ogni 10.000 abitanti, in Africa ci sono in media 12 infermieri e ostetriche, in Europa ce ne sono almeno 80.

 

Conseguenze delle diseguaglianze: le migrazioni di personale sanitario

Le migrazioni altamente qualificate, in particolare quelle di personale sanitario, sono al contempo cause e conseguenza delle diseguaglianze. La “gara” tra Paesi ad accaparrarsi il personale sanitario più valido e l’incapacità dei sistemi sanitari di origine di trattenere i propri migliori medici e infermieri, accrescono le diseguaglianze perché tolgono capitale umano prezioso lì dove è già scarso. Per non parlare della perdita in termini economici che questa emigrazione comporta. In Kenya, il costo dell’istruzione di un solo medico dalla scuola primaria all’università è di 65.997 dollari; per ogni medico che lascia il Paese, quest’ultimo perde in termini di ritorno dell’investimento 517.931 dollari.

“Se è vero che i Paesi cosiddetti fragili hanno difficoltà nel dare vita ad un sistema sociale capace di garantire a tutti l’accesso alle cure mediche, anche i Paesi più avanzati potrebbero non riuscire a costruire (o addirittura potrebbero non voler costruire) un vero sistema di welfare” afferma Gugliemo Micucci, direttore della sezione italiana di Amref Health Africa. “E’ necessario assumersi la responsabilità di non lasciare indietro nessuno. Per noi di Amref, l’equità in salute è una scelta di campo. Non è possibile trovare scorciatoie o alternative. Il lavorare per un mondo equo è un principio che permette di salvaguardare concretamente i diritti fondamentali degli esseri umani”.


La risposta di Amref

La salute del mondo passa anche per la salute dell’Africa. Per questo, da quasi 60 anni, Amref Health Africa lavora nel continente Africano per rafforzare i pilastri sociali della salute: educazione, empowerment delle comunità e delle donne, accesso all'acqua, nutrizione, protezione dell’infanzia. Le attività di Amref - dalla formazione di personale sanitario alla mobilitazione delle comunità nelle scelte che riguardano la loro salute - agiscono sui meccanismi che generano la cattiva salute, per sradicarli e invertire la tendenza.

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