UBI Banca, con il supporto scientifico di AICCON (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit), presenta la quinta edizione dell’“Osservatorio UBI BANCA sulla Finanza ed il Terzo Settore” nato con l’obiettivo di monitorare in maniera continuativa lo stato e l’evoluzione del fabbisogno finanziario del Terzo Settore. (Scopri di più su:
http://aiccon.it/osservatorioubibancafinanzaterzosettore.html?utm_source=newsletter_148&utm_medium=email&utm_campaign=1-aprile-2016)
Per il quinto anno consecutivo prosegue l’osservazione delle principali tipologie giuridiche delle organizzazioni non profit, intrapresa nel 2011 con l’analisi annuale sulla cooperazione sociale, cui si è aggiunto nel corso degli anni il focus sull’associazionismo (2012), sulle fondazioni (2013) e sulle imprese sociali aventi forma giuridica di Srl (2014).
La V edizione dell’indagine, riferita all’anno 2015, è stata realizzata attraverso un’analisi campionaria svolta tramite la somministrazione di un questionario di indagine rivolto rispettivamente ai responsabili di 250 cooperative sociali e consorzi di cooperative sociali e di 25 ibridi organizzativi, ovvero entità promosse dalla cooperazione sociale, caratterizzate da un alto livello di imprenditorialità e innovazione nonché da strutture societarie/giuridiche anche sotto forma di società di capitali, selezionati all’interno del Gruppo Cooperativo CGM.
Le cooperative sociali in Italia, secondo gli ultimi dati di Iris Network (2014), sono 12.570, generano un valore della produzione pari a 10,1 miliardi di euro annui e occupano oltre 500 mila addetti.
Gli ibridi organizzativi sono stati invece oggetto di un recente studio (Venturi e Zandonai, 2014) effettuato all’interno del Gruppo Cooperativo CGM e che ha permesso di rilevare l’esistenza di 74 realtà con un valore della produzione superiore a 50 milioni di euro annui e che effettuano investimenti per circa 38 milioni di euro (pari al 10% circa del totale degli investimenti della rete CGM).
Principali evidenze relative alle cooperative sociali:
1. Maggiore efficienza e stabilità nei rapporti con la Pubblica Amministrazione confermata anche per il 2016 ed aumento delle previsione di crescita delle entrate da vendita di beni e servizi sul mercato (+4,4%)
2. Maggiore fidelizzazione degli istituti di credito nei confronti delle cooperative sociali dovuta all’apprezzamento delle cooperative sociali riguardo ai metodi di valutazione personalizzati da parte delle banche
3. Diminuiscono le richieste di finanziamento per investimenti (-3,2%), mentre aumenta il tasso di concessione dell’intero ammontare richiesto (+4,0%)
4. L’autofinanziamento torna a rappresentare la principale fonte di copertura (47,3%) degli investimenti previsti
Principali evidenze relative agli ibridi organizzativi:
1. Previsioni di crescita delle entrate 2016, derivanti sia dal rapporto con la Pubblica Amministrazione che dalla vendita di beni e servizi sul mercato, più ottimistiche rispetto a quelle delle cooperative sociali
2. Oltre la metà del campione è soddisfatto dei servizi offerti dagli istituti di credito con cui è in rapporto
3. Alta percentuale di richieste di finanziamento per investimenti (79,0%), con un elevato tasso di concessione (86,7%)
4. Maggior ricorso ai tradizionali canali di credito bancario rispetto alle cooperative sociali (+7,5%) a copertura degli investimenti (anche in fase di avviamento), oltre al significativo ricorso all’autofinanziamento (48,6%)