Ieri ricorreva il triste anniversario dell’inizio della guerra che ha distrutto ha costretto 11 milioni di persone a fuggire dalle proprie case, per rifugiarsi in un’Europa spesso ostile o nei paesi limitrofi, come il Libano, ormai al limite della loro capacità di accoglienza. Il bilancio drammatico di Dina Taddia, presidente di GVC , fra le poche ONG al mondo ad essere presenti all’interno dei confini siriani: “Dietro ai numeri, alle impronte digitali, all’organizzazione dei centri di identificazione, ai barconi e ai treni ci sono gli uomini, le donne, i bambini che per una guerra hanno perso una prospettiva di esistenza e spesso un’identità. Vorrei quindi richiamare i cittadini europei e le istituzioni a non dimenticare mai che si tratta di essere umani, che come tali hanno diritto al rispetto della propria dignità”.

11 milioni di persone in fuga tra rifugiati e sfollati interni per un Paese che fino a 6 anni fa ospitava circa 300mila rifugiati iracheni. 4.7 milioni di rifugiati nel mondo. 6 milioni di bambini in situazione di grave vulnerabilità, di cui molti sono 5 anni che non vanno più a scuola. Il 40% dei siriani non ha accesso all’acqua potabile. Ospedali, scuole e edifici pubblici sistematicamente distrutti dagli attacchi aerei delle parti in conflitto, in sistematica violazione dei principi umanitari vigenti e invocati più volte dall’ONU.

Questi i numeri drammatici che riassumono la guerra in Siria, che oggi “compie” 5 anni ed entra ufficialmente nel suo sesto anno di un conflitto che non accenna a finire. “Dietro ai numeri, alle impronte digitali, all’organizzazione dei centri di identificazione, ai barconi e ai treni che spostano folti gruppi di persone ogni giorno da una frontiera all’altra del Mediterraneo ci sono gli uomini, le donne, i bambini” tiene a sottolineare Dina Taddia presidente di GVC “Storie di persone che per una guerra hanno perso una prospettiva di esistenza e spesso un’identità, storie di donne che vanno incontro a stupri e violenze perché non hanno alternative, storie di bambini che viaggiano soli perché hanno perso tutti e storie di famiglie intere che risparmiano per permettere al più giovane, il più istruito, di poter sperare altrove di svilupparsi come uomo, con le sue potenzialità, i suoi sogni. Allora la domanda rimane: come possiamo fare in Europa, qui in Italia, nelle nostre comunità a riconoscere e proteggere l’umanità dietro al numero?”.
GVC - Gruppo di Volontariato Civile è un’organizzazione non governativa laica e indipendente, nata a Bologna nel 1971. Presente in Siria dal 2011, è attiva nella cooperazione internazionale con strategie complesse d’intervento: dall’assistenza umanitaria a popolazioni colpite da conflitti e catastrofi naturali, dalla sanità alla sicurezza alimentare, dallo sviluppo rurale all’educazione, dalla tutela delle donne all’infanzia. Per saperne di più www.gvc-italia.org.

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