In occasione della Giornata Internazionale della donna, che si celebra domani, l’UNICEF Italia rilancia la sua campagna
#8marzodellebambine, idealmente dedicata alle bambine migranti e rifugiate che negli ultimi mesi stanno attraversando l’Europa per fuggire da guerra e violenze. (Scopri di più su:
http://www.unicef.it/doc/6696/8marzodellebambine-2016-dedica-alle-bambine-migranti-e-rifugiate.htm)
«Per la prima volta dall'inizio della crisi dei migranti e rifugiati in Europa i bambini e le donne in movimento sono maggioranza, rispetto agli adulti maschi» ricorda il Presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera. «Ma con questo #8marzodellebambine ricordiamo anche tutte le bambine e le ragazze in pericolo alle quali ogni giorno, nel mondo, viene negata l’infanzia e i diritti fondamentali, talvolta la vita stessa. Bambine spose, violate, sfruttate.»
Bambine in pericolo: i dati della violenza di genere
L'istruzione femminile, chiave dello sviluppo
«Questi dati ci parlano di una mentalità che tollera, perpetra e giustifica la violenza e dovrebbero far suonare un campanello d’allarme in ciascuno di noi, ovunque» commenta Guerrera.
Da quasi 70 anni l’UNICEF promuove l'istruzione delle bambine come l’investimento più potente che una nazione possa fare, perché riduce la mortalità materna e infantile e accelera la lotta contro la povertà, le malattie, la disuguaglianza e la discriminazione di genere.
Una bambina istruita diventerà una donna più consapevole, avrà migliori opportunità di lavoro e sarà una madri in grado di provvedere alla sana crescita dei figli, contribuendo al benessere di tutta la società.
«Dalla conoscenza e dall’istruzione nascono tutti gli altri benefici per la società e lo sviluppo. La partecipazione e il contributo delle donne – nei governi, nelle famiglie, nella comunità, nell’economia e nei servizi – sono un bene comune prezioso. Contribuiscono a produrre uno sviluppo più equo, famiglie più solide, servizi più efficienti e migliori condizioni di salute per l’infanzia».