Migliaia di persone sono bloccate in Grecia senza cibo, acqua e generi di prima necessità al confine settentrionale del paese, dove i migranti lottano sia per la sopravvivenza, sia per trovare sicurezza. (Scopri di più:
http://www.cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/30051)
Almeno 8.000 persone sono bloccate a Idomeni al confine a nord della Grecia con la Macedonia. Quasi tutti sono siriani o iracheni e il 40 per cento sono bambini. Sono stati creati due campi, già strapieni, per far fronte al numero crescente di persone, ma mancano acqua corrente, cibo a sufficienza, alimenti per l'infanzia, servizi igienici. Ieri si sono verificati anche scontri dopoché i migranti disperati hanno oltrepassato il confine.
“La Grecia non può far fronte a tutto questo da sola, al confine settentrionale le scorte di cibo sono esaurite e la situazione è disperata”, ha detto Simon Missiri, direttore della zona Europa per la Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICR).
Almeno 30.000 persone sono state bloccate tra Lesvos, Chios, Samos, Atene e Idomeni dopo che la scorsa settimana l’Austria e i paesi lungo la rotta dei Balcani occidentali hanno ridotto in modo significativo il numero di persone autorizzate ad attraversare i propri confini. Gli afghani, che prima avevano la possibilità di proseguire e richiedere asilo, non sono più autorizzati a viaggiare oltre la Grecia.
“Il resto d'Europa - ha detto Missiri - non dovrebbe chiudere i battenti e far finta che non stia accadendo niente. Almeno il 40 per cento delle persone bloccate in Grecia, sono bambini. Per le famiglie che hanno già sperimentato numerosi traumi e angoscia, cose che la maggior parte di noi non potrebbe mai immaginare, è una situazione terribile”.
Le autorità greche stanno lavorando duramente per soddisfare le esigenze di base, ma senza alcun segnale di miglioramento e con i numeri in continuo aumento. La Federazione è fortemente preoccupata per le condizioni dei migranti bloccati. La Croce Rossa Ellenica sta fornendo beni di prima necessità e assistenza medica, ma servono con urgenza più aiuti, soprattutto per le famiglie che viaggiano con familiari anziani e disabili, neonati e bambini piccoli, da più di dieci giorni fermi senza un riparo adeguato.
“I nostri team - ha detto Missiri - sono sulle coste di Lesbo, nelle strade di Atene e nei campi di confine del nord ad assistere migliaia di migranti ogni giorno, ma le politiche incostanti dei paesi lungo il percorso stanno rendendo quasi impossibile per le persone ottenere ciò di cui hanno più bisogno: sicurezza ed essere trattati con dignità”.
L'IFRC ha lanciato un appello di emergenza per 13,1 milioni di franchi svizzeri per sostenere 200 mila persone in tutta la Grecia e si appresta a mobilitare personale supplementare e scorte per sostenere la Croce Rossa Ellenica, la quale sta rispondendo a queste necessità in tutta l’area, così come nel nord del Paese.