Roma. Sulla scia del recente accordo sul pacchetto di Riforma sulla Protezione dei Dati Personali della Commissione Europea, e in occasione della celebrazione della Giornata Europea della Protezione dei Dati Personali, cerchiamo di pensare un po’ fuori dagli schemi. (Scopri di più su: http://www.volontariatoggi.info/lempowerment-delle-persone-con-disabilita-intellettiva/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook)

I rapidi sviluppi tecnologici a cui abbiamo assistito nell’arco degli ultimi decenni hanno migliorato la vita di molti. I Social Networks hanno cambiato il modo in cui creiamo e sviluppiamo le relazioni personali, lo shopping online ha trasformato il modo in cui acquistiamo cibo o abbigliamento, l’online banking ha avuto un forte impatto sul modo in cui gestiamo il nostro denaro. Attraverso tutti questi cambiamenti, il grado di condivisione e della raccolta dei dati personali è aumentato drasticamente.

Nelle attività online che svolgiamo quotidianamente, condividiamo informazioni con altre persone, con società private o enti pubblici e queste informazioni sono usate in una maniera mai vista prima.

Anche le persone con disabilità intellettiva sono interessate ai cambiamenti tecnologici, trovando frequentemente in questi delle soluzioni che migliorano la qualità della loro vita. Le persone con disabilità intellettiva sono parte della società digitale e così come avviene negli altri contesti della vita quotidiana, sono anche più vulnerabili e più esposti al possibile abuso dei loro dati personali.

È per questo motivo che Inclusion Europe, in collaborazione con Anffas Onlus, Mencap, Plena Inclusion e PSOUU, ha sviluppato il progetto Safe Surfing, iniziativa volta a formare le persone con disabilità intellettiva in materia di protezione dei dati sul Web promuovendo la loro conoscenza sull’uso sicuro di internet. Safe Surfing vuole inoltre sensibilizzare relativamente alle sfide che le persone con disabilità incontrano nel momento in cui devono decidere quali informazioni e dati personali vogliono condividere con gli altri.

Pertanto, nella Giornata Europea della Protezione dei Dati Personali, Inclusion Europe ed i suoi partner di progetto, accolgono con entusiasmo la nuova riforma della protezione dei dati personali, in particolare il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati Personali – in bozza dal gennaio 2012 e su cui si è raggiunto solo il 15 dicembre scorso un accordo tra Parlamento Europeo e Consiglio – che provvede ad uniformare il sistema di protezione dei dati personali in tutti gli Stati Membri, notando anche con piacere che l’Art. 11 del Regolamento richiede in maniera specifica che tutte le informazioni e le comunicazioni relative ai dati personali devono essere illustrate usando un linguaggio chiaro e semplice, adatto alla persona interessata.

Inclusion Europe si augura quindi che le Autorità che dovranno applicare il Regolamento possano capire che l’uso di un linguaggio chiaro e semplice può includere anche la produzione di documenti in versione Easy To Read, ossia in un formato facile da leggere e da capire, in linea con quanto illustrato nelle Linee Guida Europee per la realizzazione di informazioni facili da leggere e da capire (alla cui traduzione in italiano ha collaborato Anffas Onlus nell’ambito del progetto Pathways 2 e disponibili nella pagina dedicata al progetto stesso sul sito www.anffas.net).

Inclusion Europe ed i suoi partner continueranno a lavorare con la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e gli altri stakeholders al fine di supportare la piena applicazione di questi standard di accessibilità attraverso le loro attività.

È incoraggiante, inoltre, vedere che il Regolamento indica anche che le Autorità Nazionali Garanti della Protezione dei Dati Personali sono autorizzate a fornire adeguata protezione ai cittadini che potranno così rivolgersi direttamente al proprio Garante Nazionale anche in merito all’uso dei propri dati personali collegato a società al di fuori dell’Europa. Questo amplia notevolmente l’accesso alla protezione dei dati personali per tutte le persone, in particolare per le persone con disabilità intellettiva.

In ogni caso, le procedure per l’attuazione e i processi di messa in atto dovrebbero essere accessibili alle persone con disabilità intellettiva: in particolare si dovrebbe tenere presente che spesso la capacità legale delle persone con disabilità intellettiva al fine di cercare protezione dei propri dati può essere limitata.

Inclusion Europe attende ora di vedere il pacchetto di Riforma sulla Protezione dei Dati adottato e lavorerà costantemente fino alla sua entrata in vigore ed oltre con gli stakeholder europei e nazionali della protezione dei dati personali per assicurare alle persone con disabilità intellettiva di godere appieno del loro diritto alla protezione dei dati personali.

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