Taiz/Amsterdam – Dopo cinque mesi di intensi negoziati con i funzionari, l’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF), sabato 16 gennaio, è riuscita a ottenere il permesso di far arrivare due camion carichi di forniture mediche essenziali nella zona assediata della città di Taiz, nel sud dello Yemen.

Posti di blocco e violenti scontri hanno impedito che gli aiuti umanitari giungessero nell'enclave assediata sin da agosto, ultima volta in cui gli ospedali della zona hanno ricevuto forniture mediche. Carenze gravissime, che hanno comportato l’interruzione delle attività di chirurgia e di soccorso ai feriti in diverse occasioni.

“Siamo veramente soddisfatti di essere riusciti a portare le forniture mediche agli ospedali di quest’area assediata dove c’è un grande aumento di pazienti con ferite di guerra” dichiara Karline Kleijer, responsabile di MSF per l’emergenza in Yemen. “Queste scorte mediche, che comprendono drenaggi toracici, farmaci anestetici, flebo, suture e antibiotici, saranno di supporto agli interventi salvavita negli ospedali”.

Gli Yemeniti che vivono in queste zone assediate densamente popolate raccontano che il cibo, l’acqua potabile e il carburante scarseggiano sempre di più e i prezzi dei beni essenziali sono enormemente aumentati.

 “Larga parte della popolazione di Taiz è sfollata all'interno della città", continua Karline Kleijer. "Sono quotidianamente in lotta per la sopravvivenza, e per trovare sufficiente cibo e acqua, a causa dell’eccessivo costo dei beni di prima necessità e dell'insicurezza dilagante”.

Un’équipe di MSF sta lavorando a Taiz dal maggio 2015, fornendo assistenza medica alle vittime del conflitto in corso, indipendentemente dalla loro appartenenza politica. “Nella sola Taiz abbiamo curato più di 5.307 feriti di guerra”, aggiunge Karline Kleijer. “Tuttavia, negli ultimi mesi, accedere a questa specifica enclave della città con forniture mediche è stato impossibile”.

La città di Taiz viene bombardata su base quotidiana, e gli abitanti vivono con la paura dei cecchini, dei proiettili vaganti e dei colpi di mortaio, che vengono utilizzati indistintamente da entrambi i gruppi in conflitto. I feriti lottano per raggiungere cliniche e ospedali, a causa dei combattimenti, delle difficoltà a superare le linee del fronte e della mancanza di mezzi di trasporto a causa della carenza di carburante. In passato Taiz aveva 20 ospedali per la una popolazione di 600.000 abitanti; ora ne ha solo sei in funzione e solo parzialmente. L'assistenza sanitaria di base è principalmente fornita dal personale medico direttamente a casa delle persone.

Inoltre, le strutture mediche a Taiz e nel resto del paese sono state prese di mira o colpite da attacchi aerei o bombardamenti di terra. Recentemente l'ospedale Al Shiara, supportato da MSF a Razeh, nel nord dello Yemen, è stato colpito da un missile il 10 gennaio, uccidendo sei persone e ferendone otto.

"Durante un conflitto le persone hanno il diritto di accedere alle cure mediche, e impedire l’accesso all’assistenza sanitaria è uno strumento militare che non dovrebbe mai essere utilizzato. E’ una buona notizia per le persone di quest’area assediata l’arrivo di queste forniture essenziali, ma chiediamo a tutte le parti in lotta di ridurre le sofferenze delle persone in Yemen e di continuare a permettere l’ingresso di  forniture mediche e beni di prima necessità in tutte le aree più colpite dal conflitto” conclude Karline.

In Yemen, MSF sta lavorando nei governatorati di Sa'ada, Aden, Sana'a, Al-Dhale ', Amran, Taiz, Hajj e Ibb. Dall'inizio del 2015, le équipe di MSF in Yemen hanno ricevuto più di 88.000 pazienti in pronto soccorso, trattato 20.539 ferite di guerra, effettuato più di 11.000 interventi chirurgici, assistito più di 5.000 parti e ricoverato più di 10.000 tra adulti e bambini nei reparti ospedalieri.

Testimonianza di Michele Trainiti, coordinatore dei progetti di MSF

Yemen: a Taiz almeno 10 bambini uccisi e tre feriti mentre tornavano a casa dalla scuola.


“Martedì 19 gennaio siamo arrivati nella zona di Al Hurair, nel quartiere di Al Houban a Taiz, dopo aver ricevuto una chiamata da un nostro contatto della zona: un attacco aereo aveva colpito alcuni bambini e un insegnante ed era necessario il nostro supporto per soccorrere i feriti.
Ci siamo precipitati verso l’area, vicino alla linea del fronte che circonda la città di Taiz, per portare assistenza alle persone colpite. Secondo le madri di due bambine ferite e alcuni passanti, 10 bambini e un insegnante sono morti e 3 sono rimasti feriti nell’attacco, probabilmente diretto a un carro armato poco distante.

Una madre mi ha raccontato i bambini stavano tornando da scuola quando sono passati vicino a un carro armato e hanno sentito il fischio di una bomba che si stava avvicinando. C’è stata una grande esplosione e i bambini sono stati sollevati in aria. Sua figlia Aisha non ricorda altro.
 

L’area è una linea del fronte pericolosa dove avvengono scontri pesanti e continui. Quando siamo arrivati, era una landa desolata senza costruzioni. Si vedeva solo un carro armato in fiamme, alcuni quaderni distrutti a terra e fogli dappertutto. Gli abitanti della zona hanno detto che i bambini feriti erano stati trasportati nell’ospedale di Al Rufai.
 

Sulla strada per l’ospedale abbiamo incontrato due famiglie su una moto con due bambine ferite che erano state dimesse dall’ospedale e tornavano verso casa. Le ragazze erano ancora coperte di sangue, avevano ferite da schegge per l’esplosione, stavano soffrendo e una di loro era in un visibile stato di shock. Abbiamo parlato con la famiglia e scoperto che i bambini non erano stati vaccinati contro il tetano, pertanto abbiamo deciso di indirizzarli verso l’ospedale di MSF per madri e bambini a Taiz.
 

Le bambine hanno trascorso una notte in osservazione nel nostro ospedale e oggi abbiamo deciso di trasferirle nel Gulf Hospital che ha un buon servizio di chirurgia. Aisha (13 anni) ha una frattura al piede e necessita di un intervento chirurgico per interrompere l’emorragia  alla gamba sinistra, mentre Ashjan (7 anni) ha un grande corpo estraneo nel  ginocchio che sembra essere entrato attraverso la parte posteriore alta della coscia e necessita di una rimozione chirurgica. Entrambe le madri sono molto preoccupate per lo stato delle loro bambine. Un altro triste esempio di come i civili siano intrappolati nel bel mezzo di questa guerra indiscriminata”.

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