Il commento di Pietro Barbieri, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore.
Roma. Approvata in via definitiva la Legge di Stabilità 2016. Tante le novità contenute nella manovra, anche in ambito sociale.
Senz’altro la novità assoluta è la conferma di azioni di contrasto alla povertà. Con i 600 milioni di euro per il 2016 e poi 1 miliardo per gli anni successivi, e con l’avvio di un vero e proprio Piano nazionale di lotta alla povertà. Auspichiamo però che il riordino di tutta la normativa in materia entro il 2017 non porti ad un conflitto tra misure e ad un conseguente rischio di una guerra tra poveri. Accanto a questo, bene gli interventi sulla povertà educativa attraverso un fondo alimentato in accordo con le Fondazioni di origine bancaria. Positiva l’introduzione di un fondo per finanziare il Piano nazionale d’azione contro la tratta lo sfruttamento degli esseri umani che stanzia 9 milioni annui, fino al 2018, per azioni che riguardano sia le vittime ma anche la formazione degli operatori. Sul tema della cooperazione internazionale avevamo già accolto favorevolmente l’annunciato l’innalzamento del Fondo così come l’istituzione di quello per le adozioni internazionali.
Molti dei fondi già esistenti sono stati mantenuti se non addirittura rafforzati. Attenzione al tema disabilità, con il “Dopo di noi”, altra novità rilevante di questa Legge, insieme all’incremento del Fondo per la non autosufficienza e all’introduzione di un Fondo per la cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico. Leggiamo l’introduzione del 2×1000 a favore di associazioni culturali come un dovuto ma non scontato investimento in politiche di sviluppo, urgenti nel nostro Paese.
Non ottimale la situazione del servizio civile, anche se apprezziamo lo sforzo di incrementare la dotazione rispetto agli iniziali 115 milioni stanziati, e il programma di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane che conterà sul coinvolgimento dei giovani in servizio civile. Confermati, ma quantomeno ridotti, i tagli ai Caf e Patronati.
Dopo tanti anni possiamo parlare di investimenti sul welfare che, se non ancora pienamente soddisfacenti, segnano comunque un significativo cambio di direzione. L’impegno sul sociale c’è, lo vediamo dai tanti interventi su temi di cui ci occupiamo ogni giorno, rilevando in ogni caso il possibile rischio di una eccessiva frammentazione, per di più in mancanza di una cornice quale i Liveas, entro la quale sviluppare le politiche. Finalmente però riusciamo a parlare di prospettiva, trovandoci davanti ad una continuità di stanziamenti che consentirà una maggiore programmazione e una migliore qualità degli interventi, andando oltre la logica dell’emergenza.
Aspettiamo adesso anche il proseguimento dell’Iter di Riforma del Terzo Settore sulla quale avvieremo un ulteriore confronto con i rappresentanti di Governo e Parlamento il prossimo 14 gennaio a Roma (Sala Capranichetta, Hotel Nazionale, Piazza Montecitorio).