Roma. La battaglia contro l'AIDS ha ottenuto diverse vittorie nei decenni passati, ma c’è ancora molto da fare per sconfiggere il virus e le drammatiche conseguenze di cui è portatore. Basta pesare all’Africa Sub-Sahariana, dove ogni anno si registrano 1,4 milioni di nuovi casi di infezioni, più della metà di tutti i nuovi casi registrati a livello mondiale. Accesso ai servizi sanitari di base, accesso ai farmaci antiretrovirali, ricerca scientifica, educazione e prevenzione sono le armi più potenti per sradicare l'AIDS. Amref ribadisce il suo impegno in Kenya, Etiopia e Uganda e aderisce all'appello dell'Osservatorio Italiano sull'Azione Globale contro l'Aids per la destinazione della Tassa sulle Transazioni Finanziarie per la salute globale.
Nel corso degli ultimi 15 anni, a livello mondiale, i nuovi casi registrati sono diminuiti del 35%, assestandosi nel 2014 sui 2 milioni. Anche il numero di bambini contagiati è diminuito dal 2000, riducendosi del 58%. I numeri in senso assoluto, tuttavia, rimangono elevati, specialmente se si prendono in considerazione le aree più economicamente più svantaggiate del mondo, come l’Africa Sub-Sahariana. In questa Regione si manifesta il 66% dei nuovi casi registrati e sono 25,8 milioni le persone che vivono - e convivono - con l’HIV. Di queste, quasi 13 milioni sono donne.
Con il suo lavoro Amref Health Africa intende facilitare la diffusione di servizi integrati di prevenzione e cura, con una particolare attenzione alla trasmissione del virus alle donne e a quella materno- infantile. La lotta di Amref all’HIV, fa parte di una più ampia azione di promozione sanitaria all’interno delle comunità africane. Per questo, accanto a programmi specificamente indirizzati ad espandere le attività di prevenzione, assistenza e trattamento dell’HIV/AIDS a livello comunitario, come nel progetto in corso nello slum di Kibera (Nairobi, Kenya), Amref promuove l’empowerment femminile, puntando ad aumentare la disponibilità e l’accesso a mezzi di contraccezione moderni, promuovendo l’accesso delle/gli adolescenti ad informazioni e servizi per la salute sessuale e riproduttiva, o affrontando all’interno delle comunità pratiche che violano l’integrità fisica delle donne e le subordinano socialmente, come la violenza o l’infibulazione. Tutte attività, queste, indirizzate ad accrescere la consapevolezza di alcuni problemi tra le donne e, conseguentemente, tra le comunità a cui appartengono. L'attività di Amref in Uganda, per la lotta all'Hiv, si estende su sei distretti, mentre in Etiopia, attraverso due progetti, lavora a 360° su informazione e sensibilizzazione delle comunità in merito a Hiv, Malaria e Tubercolosi.
Per trasformare l’Aids – così come la Tubercolosi e la malaria - da epidemia a elevata trasmissione in malattia endemica a bassa diffusione, è necessario incrementare gli investimenti, ora. Per questo Amref aderisce all'appello dell'Osservatorio Italiano sull'Azione Globale contro l'Aids - di cui è membro - e sostiene che "la destinazione di parte del gettito della Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF) europea per interventi a favore della salute globale può rappresentare un sostegno significativo per realizzare l’obiettivo “Zero AIDS entro il 2030” previsto dalla nuova Agenda 2030”. “In Francia - afferma l’Osservatorio - il Parlamento ha già approvato la destinazione del 50% del gettito della TTF nazionale per la cooperazione allo sviluppo e la finanza climatica”. Siamo convinti che lo stesso possa e debba avvenire anche in Italia.
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