“Tanta barbarie ci lascia sgomenti e ci si chiede come possa il cuore dell’uomo ideare e realizzare eventi così orribili, che hanno sconvolto non solo la Francia ma il mondo intero. Dinanzi a tali atti, non si può non condannare l’inqualificabile affronto alla dignità della persona umana”. (Leggi di più su: http://www.acli.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=10371:combattere-il-disumano&Itemid=778#ixzz3sIdZhjYy)

Scritto da Fabio Cucculelli

Vogliamo partire da queste parole, pronunciate da papa Francesco dopo l’Angelus di domenica scorsa, per denunciare tutto il disumano che stiamo vivendo e tutta la voglia di ribellarci a questa disumanità. A questa atroce violenza che non può, non deve farci rimanere muti ma che richiede da parte di tutti noi atti concreti.

Padre Enzo Bianchi - in un bellissimo commento, pubblicato da Avvenire, su ciò che è accaduto a Parigi - ci aiuta a fare chiarezza, a comprendere quale è la strada da percorrere. “La religione non implica guerra e morte violenta, mentre la ragione umana è contraddetta alla radice dalla negazione dell’umanità del proprio simile. Rispondere da esseri umani e da credenti a gesti disumani e contrari alla religione implica allora il ripudio dell’occhio per occhio e il fondare i nostri gesti su ciò che è giusto e retto, su ciò che la dignità dell’uomo e la volontà di Dio mostrano al nostro intimo come fonte di shalom, di pace e vita piena. E non cedere alla logica della morte che invoca altra morte”.

Rispondere da esseri umani, da credenti a gesti disumani: questa è la strada che deve accompagnare tutti, credenti e non credenti, cristiani, musulmani ed ebrei. La guerra, la violenza, lo scontro, il terrorismo, in una parola tutto ciò che è disumano non può essere la strada per costruire una nuova civiltà. Il disumano in tutte le sue espressioni è una scelta a somma zero che distrugge l’umano, lo nega, lo annienta.

Per evitare la deriva violenta è necessario un’autentica educazione all’umano. Questa è una una grande responsabilità a cui ci sentiamo chiamati.

Lo stesso convegno decennale della Chiesa italiana ha scelto il tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” per porre all’attenzione di tutti i credenti e della società italiana la necessità di intraprendere la via dell’educazione all’umano.

Abbiamo scelto di dedicare l’approfondimento di Benecomune.net del mese di novembre al tema del nuovo umanesimo, intitolandolo: Umano troppo umano. Quale discorso sull’uomo, oggi.

Le diverse riflessioni proposte da figure ecclesiali (Padre Elio Dalla Zuanna) filosofi (Stefano Semplici, Luca Grion, Francesco Valerio Tommasi) da sociologi (Chiara Giaccardi) pedagogisti (Pier Paolo Triani) economisti (Stefano Zamagni) esperti di cinema (Massimo Giraldi) e di arte (Anna Delle Foglie) cercano di rispondere ad alcune domande di fondo: che cosa è il nuovo umanesimo? Quali sono le vie che portano alla realizzazione di un nuovo umanesimo? Come dare corpo all’idea di un nuovo umanesimo in ambito sociale, culturale, politico, economico e digitale? Come affrontare i rischi e le derive del post-umano?

Ne esce un quadro ricco, policromato, con sfumature e toni tutti da scoprire che ci aiuta a orientare la nostra azione, a dare risposte culturali, religiose, sociali e politiche facendoci riscoprire tutta la bellezza dell’umano da contrapporre con coraggio a tutto il disumano che osserviamo intorno a noi. Pensieri che ci consentono, perché no, di interpretare tragedie come quella di Parigi con occhi diversi, pieni di speranza in un futuro diverso, più umano, più pacifico e pacificato.

Concludo citando un pensiero del pedagogista Pier Paolo Triani che ci descrive il senso autentico dell’educazione all’umano, la sua imprescindibile urgenza in un modo come quello attuale. “Educare, nella prospettiva cristiana, non è né un semplice regolare, né un solo lasciare spazio. E’ qualcosa di più complesso e di diverso; si tratta di accudire, sostenere, lasciar fare (e l’elenco potrebbe continuare), consegnare ragioni di vita alla libertà dell’altro. Per promuovere in ogni persona il nucleo più profondo della sua umanità, è importante che egli possa essere sollecitato da una proposta. Quale sguardo sull’uomo è urgente che l’educazione cristiana proponga nell’oggi? Alla luce del Vangelo, la comunità credente intende promuovere un umanesimo non della tranquillità, ma della profondità e dell’altitudine, ossia capace di scuotere e coinvolgere gli animi; un umanesimo della figliolanza, della fraternità, della fragilità, della generatività, della speranza, della trascendenza”.

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