E’ stata presentata lunedì 9 novembre a Sharitaly – il maggior evento sull’economia collaborativa in Italia – la ricerca "Dalla sharing economy all’economia collaborativa. L’impatto e le opportunità per il mondo cooperativo" promossa Fondazione Unipolis, in collaborazione con Generazioni Legacoop, realizzata da LAMA Development and Cooperation Agency e Social Seed. (Scopri di più su: http://irisnetwork.it/2015/11/ricerca-unipolis-sharingeconomy-cooperazione/)

La ricerca analizza le forme emergenti dell’economia collaborativa, al fine di individuare punti di contatto e interazione con il mondo delle imprese cooperative, evidenziandone ambiti di innovazione e contaminazione reciproca. L’obiettivo è stimolare una riflessione all’interno del mondo cooperativo, per suggerire una nuova lettura dei fenomeni contemporanei ed evidenziare le possibilità di fare “innovazione cooperativa” ispirata all’economia collaborativa. Allo stesso tempo, rovesciando la prospettiva, si pone una riflessione sul ruolo che i principi e i modelli cooperativi possono giocare nella proposizione di modelli di economia collaborativa democratici, orizzontali, basati sulla partecipazione, la centralità della persona e l’attenzione agli impatti sociali, superando quelle che sono attualmente alcune delle principali criticità dell’economia collaborativa. Alcuni grandi temi attraversano in modo trasversale la riflessione, come il ruolo delle tecnologie, della regolamentazione e dei valori che stanno alla base dei diversi fenomeni, con un’attenzione particolare al tema della governance.

Dopo un accurato disamine del dibattito contemporaneo sulla sharing economy e un’analisi dei tratti comuni tra economia della collaborazione e cooperazione, gli autori sintetizzano in 10 punti gli stimoli che le imprese cooperative possono trarre. Riassumiamo qui in breve:
  • mutualità cooperativa (riportare al centro la relazione e lo scambio diretto tra soci);
  • concetto di prosumer (in relazione a nuove forme di multistakeholdership, es. nelle cooperative di comunità);
  • open manifacturing and open innovation (nella relazione tra cooperazione e coworking, fablab etc.);
  • reti (nuove forme di connessione tra soggetti anche geograficamente distribuiti, ampliamento della scala di coinvolgimento);
  • cooperazione B2B (collaborazione più agevoli tra varie imprese);
  • innovare i modelli di business e le risposte ai bisogni (attraverso l’economia collaborativa);
  • feedback e monitoraggi (grazie alle tecnologie);
  • infrastrutturazione della community (grazie agli strumenti “social”);
  • nuove modalità di partecipazione e governance (grazie agli strumenti della rete);
  • La forma cooperativa come opzione di governance per le piattaforme di economia collaborativa.
* Scarica la ricerca

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